Mentre continua inesorabile il conto alla rovescia, e si avvicina la data del 5 dicembre, in cui potrebbe essere arrestata la produzione dello stabilimento Isab Lukoil di Priolo, sembra profilarsi una soluzione.
A quattro giorni dall’entrata in vigore delle sanzioni, che prevedono l’embargo alle importazioni di petrolio dalla Russia, che di fatto provocherebbe l’arresto della produzione dello stabilimento Isab di Priolo, trapela un’indiscrezione secondo la quale il governo sarebbe sul punto di approvare un decreto che permetterebbe allo stabilimento di proseguire l’attività.
Secondo autorevoli organi di stampa nazionali, che citano indiscrezioni provenienti da ambienti vicini al governo, sarebbe infatti allo studio un provvedimento, che potrebbe essere approvato in Consiglio dei Ministri la prossima settimana, che consentirebbe allo stabilimento di Priolo di proseguire la produzione anche dopo il 5 dicembre.
L’azienda fa sapere che l’ultima petroliera, con petrolio russo, è approdata al pontile dello stabilimento nei giorni scorsi, e che con il rallentamento della produzione, è in condizioni di proseguire la produzione ancora per qualche settimana.
L’idea dell’esecutivo sarebbe quella che la raffineria può essere salvata solo con l’intervento dello Stato.
Dello stesso avviso il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, che ha commentato: “Su Lukoil pensiamo che ci sia bisogno di un intervento dello Stato: se serve, bisogna arrivare anche a una nazionalizzazione come stanno facendo altri paesi europei”.
Si tratterebbe di una sorta di nazionalizzazione dell’impianto, che riproporrebbe una norma analoga a quella introdotta dal parlamento tedesco lo scorso maggio, per permettere l’amministrazione fiduciaria temporanea, da parte dello Stato, della raffineria di Schwedt in Brandeburgo, di proprietà del gruppo russo Rosneft.
Il provvedimento, un decreto, dovrebbe definire la raffineria infrastruttura critica per la sicurezza nazionale, in modo da porre lo stabilimento in amministrazione fiduciaria temporanea da parte dello stato.
Intanto, secondo il Financial Times, sarebbero in corso colloqui tra la Lukoil e il gruppo americano Crossbridge Energy, interessato all’acquisto della raffineria di Priolo, per una somma che si aggirerebbe intorno al miliardo e mezzo di dollari.