In attesa della presentazione delle liste e l’ufficializzazione delle candidature, la campagna elettorale va avanti tra attesa e qualche annuncio ad effetto.
A Priolo Gargallo, i quattro candidati a sindaco scaldano i motori, prima di entrare nel cuore della campagna elettorale. Uno di loro però già accelera.
Mentre Alessandro Biamonte, candidato per Identità priolese, avvia il suo ciclo di appuntamenti tematici in diretta sui canali web e social di RSO Radio Sud Orientale, dedicati ai giovani, la candidata dello schieramento di destra, Michela Grasso, affida a un nome conosciuto il compito di preparare il suo programma per la cultura a Priolo.
Si tratta di Guglielmo Ferro, regista, figlio del grande, indimenticato Turi Ferro, che in qualità di consulente, si occuperà della programmazione degli spettacoli, di organizzare l’offerta aggregativa, divulgativa e d’animazione e quella pedagogica e divulgativa.
Il candidato del Movimento 5 stelle, Giorgio Pasqua, con la sua lista Un’altra Priolo, prepara il suo programma elettorale, che illustrerà nel corso dei comizi rionali, dove promette di incontrare i priolesi uno ad uno.
Ma chi ha già conquistato il centro della scena è, ancora una volta, Pippo Gianni.
All’ex sindaco non si può certo dire che manchino la capacità di andare dritto al punto e di stupire.
In attesa di affrontare il processo, la cui prossima udienza si terrà al Tribunale di Siracusa, il 5 maggio, in piena campagna elettorale, l’ex deputato e assessore regionale, ospite di una trasmissione in diretta sui social, ha promesso che farà dare “ad ogni cittadino residente 500 litri di benzina l’anno, con un intervento da parte del Comune”.
Facendo riferimento alla produzione nel polo petrolchimico, ha aggiunto: “Facciamo le accise al contrario: visto che la zona industriale prende e non dà nulla, il Comune interverrà, dopo aver fatto una valutazione con gli avvocati, anche perché vorrei evitare altri problemi”.
Immaginiamo che con il termine ‘benzina’, l’ex sindaco intenda tutti i carburanti.
Sarebbe infatti una discriminazione imperdonabile, favorire i cittadini che usano l’auto a benzina, senza curarsi di quelli che invece usano vetture diesel.
In fondo votano anche loro.
Per chi ricorda le vecchie campagne elettorali, quando il voto degli elettori si ‘conquistava’ anche regalando i celebri buoni di benzina, questa ripresa di un vecchio tema, capovolgendone il paradigma, non può che suscitare suggestioni.