Il sindaco di Priolo è agli arresti domiciliari del 3 ottobre scorso. Qualche giorno aveva scelto di essere processato con il rito abbreviato.
Pippo Gianni, che era sospeso per gli effetti della legge Severino, ha presentato nella mattinata di oggi le dimissioni dalla carica di Sindaco.
Gianni è agli arresti domiciliari dal 3 ottobre, con l’accusa di aver abusato delle propria posizione di capo dell’amministrazione comunale, intimando ad alcuni imprenditori locali di finanziare società da lui indicate, esercitando pressioni per agevolare l’assunzione di persone presso aziende leader del polo industriale siracusano, e interferendo con l’attività dei funzionari del Comune Priolo.
Il 9 gennaio aveva scelto di essere processato con il rito abbreviato e la prima udienza è stata fissata per il 10 marzo.
Medico, settantacinquenne, Pippo Gianni, da ormai quarant’anni è una delle figure politiche di maggior rilievo della provincia di Siracusa, era stato eletto nel 2018 sindaco del Comune che aveva già governato dal 1984 al 1991, dopèo l’elezione a deputato presso l’Assemblea Regionale Siciliana.
Gianni è anche stato deputato nazionale dal 2001 al 2006, poi rieletto lo stesso anno all’Ars, ha ricoperto la carica di Assessore Regionale all’Industria, fino al novembre del 2010, quando lasciò per subentrare alla Camera dei Deputati dove è rimasto fino al dicembre 2012.
Gianni si è difeso dalle accuse formulate dalla Procura della Repubblica di Siracusa, rivendicando il suo diritto di svolgere l’azione politico amministrativa a favore del territorio e a tutela degli interessi dei cittadini e della imprese di Priolo e degli altri comuni della zona industriale.
Le dimissioni dalla carica di sindaco, mandato che si sarebbe esaurito nella prossima primavera, fa venire meno il rischio di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato, due delle tre motivazioni che giustificano la detenzione, la terza è il rischio di fuga.
Gianni era stato sospeso dal Prefetto di Siracusa per effetto dell’applicazione della legge Severino.
Dopo che la richiesta di annullamento del provvedimento di custodia cautelare, presentata al Tribunale del Riesame di Catania, non era stata accolta, il suo difensore, l’avvocato Paolo Ezechia Reale, aveva presentato ricorso in Cassazione.
Dopo le dimissioni, è ora probabile che Gianni possa essere rimesso in libertà.
Il comune di Priolo verrà amministrato, fino alle elezioni della primavera prossima, da un commissario nominato dall’Assessorato regionale agli enti locali.