Il Consiglio Comunale di Priolo ha dato mandato all’assessore Maria Grazia Pulvirenti, che svolge le funzioni di sindaco, dopo il provvedimento di sospensione del sindaco Gianni, e al presidente Alessandro Biamonte, di chiedere un incontro ai Governi nazionale e regionale per l’adozione di “interventi che coniughino tutela della salute e dell’ambiente con il diritto al lavoro”.
Nella seduta di martedì scorso, il Consiglio Comunale di Priolo ha approvato una mozione sulla vicenda del depuratore IAS, l’impianto biologico consortile che per decenni ha trattato i reflui industriali delle grandi aziende petrolchimiche del triangolo Augusta- Melilli- Priolo, nonché i reflui urbani provenienti dai comuni di Priolo e Melilli e da Siracusa nord, sequestrato dalla magistratura nel giugno di quest’anno.
La mozione approvata dà mandato all’assessore Maria Grazia Pulvirenti, che è a capo dell’amministrazione dopo il provvedimento con il quale il Prefetto di Siracusa ha sospeso dalle funzioni il sindaco Gianni, per le note vicende giudiziarie, e al presidente Alessandro Biamonte, di chiedere un incontro ai governi regionale e nazionale, per affrontare i problemi legati al sequestro dell’impianto Biologico Consortile del consorzio IAS.
In particolare, con la mozione, il Consiglio intende sollecitare l’adozione di interventi legislativi immediati che, nel rispetto della tutela della salute e dell’ambiente e del diritto al lavoro, consentano di reperire le risorse necessarie per realizzare le opere di adeguamento prescritte dalla Procura, e trovare soluzione al problema della futura gestione.
Come è noto, l’impianto consortile tratta i reflui industriali prodotti dalle aziende industriali e dai comuni di Priolo e Melilli, comprese le frazioni di Città Giardino (Melilli) e Belvedere (SR), e da Siracusa Nord, è stato posto sotto sequestro lo scorso 15 giugno, con l’accusa di disastro ambientale aggravato, dalla Procura della Repubblica di Siracusa che lo ha ritenuto del tutto inadeguato allo smaltimento, e pertanto ha disposto l’interruzione del trattamento dei rifiuti industriali.
Per il Consiglio comunale “L’interruzione del conferimento dei reflui da parte delle grandi industrie, consentendo il flusso ai soli reflui urbani dei Comuni di Priolo e Melilli, rende la gestione futura del depuratore tecnicamente ed economicamente sostenibile e per il comune di Priolo sorgerebbe l’ulteriore problema ambientale relativo allo smaltimento dei reflui urbani”.
Il Consiglio sottolinea inoltre come “La mancata ottemperanza alle prescrizioni comporterebbe la progressiva chiusura del ciclo produttivo da parte delle grandi aziende, con immediate ripercussioni di ordine occupazionale, sociale ed economico, in un territorio già fortemente in crisi. In tale contesto si inseriscono anche le dirette conseguenze delle sanzioni disposte nei confronti della Russia a causa del conflitto in Ucraina, che potrebbero determinare la chiusura degli impianti della raffineria Isab-Lukoil”.