Sulla reale nomina del ragusano Occhipinti nella faccenda Ias di Priolo, interviene l’ambientalista Giuseppe Patti.
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“Non sappiamo se siamo di fronte ad una scelta definitiva o siamo ancora alle voci di corridoio che danno per scontato ai si dice. Ma quello che colpisce di questa vicenda è la totale mancanza di trasparenza democratica. Il “si dice” sulla nomina del ragusano Giovanni Occhipinti pone alcuni interrogativi che non possono lasciare indifferenti e non di mero campanilismo. Infatti il presidente Musumeci disattende le indicazioni della commissione Affari Costituzionali dell’ARS, dove neanche la maggioranza di centro destra non ha difeso l’indicazione della proposta di rinomina a commissario dell’IRSAP, nell’ottobre scorso per mancanza di titoli. Invece per la nomina dall’IAS aggira l’ostacolo con un procedimento che di democratico ha poco, ovvero con l’indicazione di una terna che l’assessore Turano invierà al Consiglio di Amministrazione che nominerà il presidente. Senza scendere nel merito delle competenze salta però agl’occhi un procedimento penale a carico del presidente in pectore, su denuncia dell’onorevole Nello DiPasquale, per aver dichiarato il falso nella presentazione del curriculum vitae”.
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“Le nomine poco trasparenti non rendono giustizia al “popolo inquinato” del territorio di Siracusa e questo il presidente Musumeci dovrebbe capirlo. Inoltre posso comprendere la scelta di un non siracusano, se la scelta cadesse sulla nomina di un super manager di chiara fama, ma questa decisione ci mortifica ulteriormente. Inutile ricordare che il depuratore consortile dell’IAS è stato più volte additato come il responsabile delle insopportabili “puzze” che i cittadini del quadrilatero industriale di Augusta, Priolo, Melilli e Siracusa subisco. “Puzze” che spesso nascondo il nemico invisibile dell’inquinamento dell’aria”.