Ecogiustizia: In nome del popolo inquinato si ferma a Priolo e ad Augusta il prossimo mercoledì (12 febbraio).
Si tratta della quarta tappa della campagna nazionale promossa da Acli, Agesci, Arci, Azione Cattolica, Legambiente e Libera per chiedere impegni concreti e tempi certi per la bonifica del Sin di Priolo.
Alle 12 a Priolo un flash mob “Ecogiustizia subito”! che avrà luogo nella zona industriale in contrada vecchie Saline (davanti il depuratore di Ias) e a seguire si svolgerà una visita guidata alla Riserva naturale orientata Saline di Priolo, in collaborazione con Lip.
Alle 18 ad Augusta “Assemblea pubblica”, per siglare un Patto di comunità per l’ecogiustizia, nell’oratorio Santa Maria Goretti, sito in via Sacro Cuore 114.
L’obiettivo è accendere i riflettori sul Sito di Interesse Nazionale di Priolo, che ricade nei comuni di Priolo, Augusta, Melilli e Siracusa, luoghi simbolo di inquinamento e ingiustizia ambientale e sociale; ancora in attesa di messa in sicurezza e bonifica delle aree, nonostante il rischio sanitario molto elevato.
Durante l’assemblea in Augusta si farà il punto sullo stato della bonifica, sui ritardi delle istituzioni, indirizzando a queste le proposte e le azioni prioritarie e offrendo riflessioni su progetti per una giusta transizione ecologica delle aree colpite.
Ecogiustizia subito, in nome del popolo inquinato è la campagna per chiedere giustizia ambientale e sociale nei Siti d’interesse nazionale (Sin) in attesa di bonifica.
Articolata in sei tappe, la campagna chiede impegni concreti e tempi certi per le bonifiche, l’applicazione del principio “chi inquina paga”, il diritto alla salute e piani di riqualificazione e riconversione dei siti produttivi, coinvolgendo le comunità locali, nell’ottica della transizione ecologica.
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