È tempesta politica a Paternò per le dichiarazioni di un consigliere nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale.
All’ordine del giorno c’era l’approvazione del bilancio dell’ente e il consigliere di opposizione Lucio Cunsolo, nel suo intervento in apertura di seduta ha, con un linguaggio non proprio appropriato, esortato i colleghi a un maggior4e senso di responsabilità di fronte alle questioni importanti per la vita della città.
“Arrivare al 31 dicembre è stato un capriccio.
Diceva mia nonna che lo diceva sua nonna, stiamo parlando del 1800, “’u capriccio de ’fimmini preni’, voleva dire il “capriccio delle donne incinte” con il marito che scappava per accontentarle”.
Questa la frase incriminata che gli è valsa l’attacco delle consigliere e l’accusa di sessismo.
Il riferimento è, certo non particolarmente elegante, a certe donne capricciose che in gravidanza manifestavano voglia di qualche alimento, in genere fuori stagione, che il marito correva a cercare anche nel cuore della notte per evitare conseguenze sulla donna e sulla creatura che portava in grembo, che sarebbe nata proprio con quella ‘voglia’ stampata sul corpo.
Va anche detto che il termine ‘preni’ era di solito rivolto alle femmine gravide di animali particolarmente grossi, in particolare le vacche.
La similitudine utilizzata dal consigliere non è piaciuta per niente a Rosanna Lauria capogruppo di Paternò-On, che ha commentato sul suo profilo social l’espressione usata dal suo collega e invocato maggiore rispetto per le donne.
“Ditemi voi, se un’Istituzione all’interno di un’assise civica può permettersi di usare così tanta volgarità servendo una similitudine, che risulta ormai abolita proprio per il senso squallido e burbero della stessa.
Il termine “prena” veniva adottato esclusivamente per gli animali di grossa taglia e tra l’altro nel senso più dispregiativo con riferimento a sfondo sessuale.
Purtroppo da anni assistiamo in Consiglio alla barbarie delle parole del Consigliere Cunsolo e al suo atteggiamento da mercante in fiera.
Tale Consigliere sembra non aver capito che sia stato eletto tra le fila della minoranza, per fare opposizione all’amministrazione e non alle consigliere”.
Il profilo social è stato usato anche dall’altra consigliera, Mariabarbara Benfatto.
La consigliera di Diventerà Bellissima, molto vicina al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che è proprio di Paternò, ha scelto l’ironia scrivendo quella che ha definito “Prima lezione per gli aspiranti consiglieri d’opposizione”, elencando quelle che sono le caratteristiche di un consigliere di ‘finta opposizione’, come definisce Cunsolo.
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