Marina militare: continua l’opera dei palombari del Comsubin tesa a ripristinare la sicurezza della balneazione e della navigazione. Nell’isola di Pantelleria hanno neutralizzato 18 ordigni esplosivi. Durante i primi 6 mesi del 2020 hanno neutralizzato oltre 4 mila ordigni esplosivi dalle acque della Sicilia.
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Dal 22 al 24 luglio 2020 i palombari del Gruppo operativo subacquei (Gos) del Comando subacquei ed incursori della Marina militare (Comsubin), distaccati nel Nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) di Augusta, hanno condotto delicate operazioni subacquee nell’isola di Pantelleria (Trapani) che hanno permesso di neutralizzare un totale di 18 ordigni esplosivi. L’intervento d’urgenza, disposto dalla prefettura di Trapani a seguito della segnalazione da parte di privati cittadini circa la presenza in mare di un oggetto riconducibile ad ordigno esplosivo, hanno permesso di recuperare e distruggere 13 proiettili di medio calibro, 2 proiettili di piccolo calibro e 3 spolette, che sono stati rinvenuti alla profondità di 3 metri ed a una distanza dalla costa pari a 5 metri.
Tutti gli ordigni, risalenti alla seconda guerra mondiale, sono stati rimossi dal fondo e quindi trasportati nelle zone di sicurezza, individuate dalla competente autorità marittima, dove i palombari di Comsubin li hanno neutralizzati attraverso le consolidate procedute utilizzate dal gruppo operativo tese a preservare l’ecosistema marino. Si ricorda che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei palombari di Comsubin al fine di rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare.
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Durante i primi 6 mesi del 2020 gli operatori di Comsubin hanno neutralizzato oltre 4 mila ordigni esplosivi dalle acque della Sicilia. Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.
Lo scorso anno i palombari della Marina militare hanno recuperato e bonificato oltre 72.000 ordigni esplosivi di origine bellica, rinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi. Con una storia di 170 anni alle spalle, i palombari del Comsubin rappresentano un eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità a mezzo Rov (veicoli filoguidati dalla superficie) oppure fino a 300 metri con intervento umano ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) e a favore della collettività. Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze armate e corpi armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal gruppo scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni secondo le rispettive competenze.