Che a scuola ormai si faccia di tutto, anche scuola, è un fatto risaputo.
È altrettanto noto che per catturare l’attenzione degli alunni, soprattutto dei più piccoli, si tende a spettacolarizzare le attività che si presentano.
Ma nel caso di una dimostrazione nel cortile della scuola Rita Borsellino, alla Magione, gli agenti della Polizia municipale di Palermo sono andati decisamente oltre il limite.
Come racconta il quotidiano la Repubblica nell’edizione di Palermo, da dove abbiamo preso la notizia, durante una dimostrazione di educazione stradale, davanti a circa 50 bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, gli agenti hanno simulato l’arresto di un malvivente, arrivando a sparare quattro colpi di pistola, ovviamente a salve, con l’intervento di una unità cinofila.
Una scena violenta di quelle che si vedono quotidianamente in televisione, e che si raccomanda di non fare guardare ai bambini.
Stavolta non c’è stato neanche bisogno di accendere la tv, dal momento che la scena è stata servita proprio a scuola, l’ambiente per definizione più protetto che ci possa essere, a bambini i più piccoli dei quali hanno appena 4 anni.
Sono stati infatti proprio i più piccoli a scoppiare in lacrime terrorizzati per la scena alla quale stavano assistendo.
Un genitore ha riferito a la Repubblica il racconto della propria figlia.
“Papà lo sai che questa mattina hanno sparato a scuola per uccidere il cattivo?
Lo giuro, per un secondo mi si è gelato il sangue nelle vene, poi mi ha spiegato cosa era successo e sono rimasto sconvolto, senza parole”.
La vicenda ha fatto ovviamente sensazione e la dirigente scolastica, investita da una marea di richieste di spiegazione, si è scusata con i genitori.
“Doveva essere una proposta di simulazione per gli studenti della scuola di secondo grado, invece poi è stata proposta ai più piccoli.
Alle insegnanti la simulazione è stata rappresentata come un gioco, nessuno preventivamente ha parlato di spari, è stato detto che avrebbero impugnato una pistola giocattolo.
Nessuno di noi era consapevole del tipo di simulazione.
Va detto che gli spari avvengono al termine di una lezione competente e approfondita su cosa fanno i cani della polizia.
Pensavamo che la presenza del cane fosse un modo per catturare l’attenzione dei ragazzi”.
La polemica è arrivata anche al Consiglio comunale di Palermo.
Il comandante del Corpo di Polizia municipale ha assicurato maggiore attenzione per il futuro.
“Ho dato disposizione che una simulazione del genere non venga mai più portata nelle scuole.
Si tratta di tutelare i bambini e rispettare le diverse sensibilità.
Detto questo, alla “Borsellino” le attività sono state preventivamente descritte e autorizzate da gli insegnanti.
Confermo che la preside non era al corrente.
C’è stato un fraintendimento, ma in ogni caso una dimostrazione simile non va proposta a bambini dell’asilo”.
Iscriviti al Canale WhatsApp di Webmarte TV in modo semplice e veloce.
Clicca qui per entrare nel canale e quindi premi il pulsante in alto a destra “Iscriviti”.
Non riceverai notifiche, ma potrai consultare i nostri articoli aggiornati quando vorrai.