C’è voluto l’ultimatum del presidente della Regione ai direttori generali della sanità siciliana per completare le nomine dei direttori sanitari e amministrativi della Asp e delle aziende ospedaliere siciliane.
Lunedì, proprio allo scadere del termine ultimo imposto sono arrivate le ultime nomine.
Le opposizioni hanno parlato di “vergognosa spartizione delle poltrone che contano della sanità siciliana”.
Così il capogruppo all’Ars del M5s Antonio De Luca, che ha aggiunto:
“Qualcuno dica ai nuovi direttori delle aziende sanitarie e ospedaliere che la situazione è quasi a terzo mondo, visto che nessuno, a parte i pazienti, sembra essersene accorto.
Ora aspettiamo i fatti, quelli che finora non sono mai seguiti alle parole di Schifani”.
Duri anche i sindacati, con il segretario della Cgil Alfio Mannino che ha annunciato una campagna di mobilitazione in Sicilia.
“Siamo stanchi di una politica intesa come spartizione di spazi di potere che incredibilmente non fa che addossare ad altri continuamente le responsabilità dei propri fallimenti.
E intendiamo fare sentire la nostra voce senza soluzione di continuità affinché l’opinione pubblica acquisisca piena consapevolezza del vuoto pneumatico di iniziativa politica di chi è al governo e si muove come se le sorti della Sicilia e dei siciliani non fossero affare suo”.
Ma le parole più dure sono arrivate proprio dal presidente della Regione Renato Schifani, rispondendo a una domanda nel corso di una conferenza stampa, ha parlato di “sistema incancrenito”.
“Ho assistito a un balletto inqualificabile e lo dico assumendomene tutte le responsabilità.
Ho ricevuto qualche giorno fa un manager che ha chiesto di incontrarmi.
Con molto garbo mi ha chiesto indicazioni: io ho detto che non darò nessuna indicazione in merito.
Ho lasciato questa persona libera di scegliere.
Qualche giorno dopo, ho visto che questa persona ha fatto delle scelte che hanno un nome e un cognome, di partito.
Questo sistema è incancrenito.
Mi preoccupa.
Non voglio fare il Don Chisciotte, ma sto cercando di non fare sconti a nessuno.
La mia logica è una, non sono condizionabile.
Sono chiamato a cercare di cambiare alcune cose che non vanno.
Nella sanità pubblica diverse cose non vanno. Io vado avanti per la mia strada. Non mi lascio manovrare da nessuno.
Non me la prendo con i singoli esponenti della maggioranza, è un sistema che condiziona anche loro”.
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