Domenico Di Fatta è il dirigente a cui è stata affidata le reggenza dell’Istituto comprensivo Giovanni Falcone di Palermo, dopo gli arresti della preside Daniela Lo Verde e del vicepreside Daniele Agosta.
Domenico Di Fatta, il dirigente scolastico nominato reggente, della scuola Giovanni Falcone dello Zen, dopo gli arresti della preside Daniela Lo Verde e del vicepreside Daniele Agosta, è stato accolto dall’applauso delle mamme, di docenti e collaboratori.
Di Fatta, dirigente del Liceo “Regina Margherita” di Palermo, aveva già diretto la scuola per alcuni anni, lasciando un bellissimo ricordo.
“Senza entrare nel merito delle indagini le immagini che si sono viste non sono belle.
I genitori si sentono traditi non hanno più fiducia nella scuola e quello che dovrò fare io sarà quello di riconquistare quella fiducia facendo capire che se errori si sono stati sono stati di un singolo ma che gli altri docenti sotto la mia guida continueranno con la correttezza di quando io sono stato qui dieci anni fa”.
Così il dirigente, che ha anche aggiunto.
“Dopo essere stato preside in questa scuola, sono andato al liceo Danilo Dolci a Brancaccio a poche centinai di metri da dove venne ucciso Don Pino Puglisi.
Adesso sono dirigente al Regina Margherita che ha una succursale che è stata vandalizzata l’anno scorso e che si trova davanti alla piazzetta Brunaccini luogo tristemente famoso perché è una piazza di spaccio del crack.
Per riconquistare le famiglie ascolterò i genitori e prenderò i contatti con le associazioni che operano nel quartiere”.
Intanto proseguono le indagini sugli arrestati, che secondo l’accusa si sarebbero appropriati di tablet e pc destinati agli alunni, e di generi alimentari acquistati coi fondi europei.
Daniela Lo Verde, la preside antimafia arrestata per corruzione e peculato, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, si è avvalsa della facoltà di non rispondere al gip.
Lo stesso hanno fatto gli altri indagati, il vicepreside Daniele Agosta e Alessandra Conigliaro, la dipendente di un negozio di informatica che avrebbe gestito in esclusiva le forniture di apparecchi elettronici della scuola in cambio di regali alla dirigente.