Tale situazione emergenziale postula l’interesse di tutti i cittadini ad ottenere dati e informazioni relativi alla emergenza sanitaria in atto, allo scopo di comprendere le misure finora adottate e quelle che verranno assunte, al fine di evitare che tale epidemia, che ha già interessato un certo numero di individui, ne colpisca altri incrinando la sicurezza delle condizioni di salute della collettività, in modo particolare negli ambienti ospedalieri.
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E’ superfluo ricordare che il diritto alla salute, quale primario “interesse della collettività”, si estrinseca nel diritto di ogni persona ad avere “accesso alle informazioni” (Convenzione di Aarhus, 2001). – si legge nella nota – L’Associazione Legambiente, impegnata attivamente e ormai da molti anni nella “tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente delle risorse naturali, della salute collettiva , delle specie animali e vegetali, del patrimonio storico, artistico e culturale, del territorio e del paesaggio” (cfr. art. 1 Statuto Nazionale Legambiente Onlus), formula la presente istanza al fine di ottenere le informazioni circa la situazione esistente al Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I di Siracusa e di garantire a tutti i cittadini di Siracusa la concreta tutela del diritto alla salute”.
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“La presente istanza, oltre che in virtù di quanto disposto dalla richiamata Convenzione di Arhus, deve anche intendersi quale richiesta di accesso civico ex art. 5, D.Lgs. n. 33/2013. Per le ragioni sopraesposte, Legambiente Sicilia chiede all’ASP di Siracusa, in persona del legale rappresentante pro tempore, di potere accedere e trarre copia della seguente documentazione, tutta utile per conoscere dati ambientali e di organizzazione sanitaria d’interesse pubblico e relativi alla tutela della salute e dell’ambiente salubre all’occasione della emergenza coronavirus: – 1) gli atti adottati da questa ASP per evitare il propagarsi del contagio in questa situazione di oggettiva difficoltà, con specifico riferimento all’adozione di quelle prescrizioni adottate dall’1 marzo 2020 alla data di ricezione della presente, idonee a garantire il distanziamento effettivo tra i pazienti che si recano al Pronto Soccorso per sospetto di contagio da Covid-19 e coloro che ivi si recano per ragioni diverse dall’epidemia” ha concluso.