All’Istituto Tecnico Industriale Alessandro Volta Alessandro Volta di Palermo, alcuni lavori, pagati con fondi dell’Unione Europea, sarebbero stati eseguiti solo sulla carta, ma regholarmente contabilizzati.
Le manutenzioni nell’Istituto Tecnico Industriale Alessandro Volta di viale dei Picciotti a Palermo, sarebbero state spesso soltanto ‘sulla carta’ e non realmente eseguite, creando pericolo per gli studenti.
È questa l’accusa che i procuratori europei Gery Ferrara e Amelia Luise, delegati dell’European public prosecutor’s office, rivolgono a tre imprenditori edili.
Le indagini, condotte dai carabinieri del nucleo investigativo, hanno accertato che alcuni lavori sarebbero stati eseguiti senza il rispetto delle norme, da personale non qualificato e risparmiando sui materiali, o non completati.
Attraverso il metodo dei ‘subappalti a cascata’ e delle fatturazioni fittizie, i tre imprenditori avrebbero ottenuto “ingiusti profitti in danno del buon esito di progetti di ristrutturazione dell’edilizia scolastica finanziati dall’Unione europea, della sicurezza tecnico-strutturale delle opere stesse nonché quella dei loro fruitori”.
I lavori riguardavano anche opere per la messa in sicurezza dei locali scolastici.
Le indagini avrebbero accertato tra l’altro, che le porte antincendio sarebbero state “istallate su telai non conformi e con meccanismi di sblocco non efficienti”.
Irregolarità sono contestate anche nell’esecuzione dei lavori di manutenzione dei servizi igienici, dove sarebbero state contabilizzate e pagate opere non realizzate.
Gli investigatori hanno quantificato in circa 140 mila euro l’ammontare del guadagno illecito.
Nei confronti dei tre indagati militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Gip che ipotizza il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Il giudice per le indagini preliminari ha dispostogli arresti domiciliari per A. F., 55 anni, E. ., 65 anni e G. G. F., 30 anni.