All’assessorato regionale alla Salute si lavora per la definizione del nuovo Piano della Sanità, che dovrà definire la nuova rete ospedaliera in Sicilia.
L’assessorato ha dettato le direttive ai manager di Asp e Aziende ospedaliere, che dovranno definire la mappa degli ospedali in ogni provincia.
Il dirigente regionale del Dipartimento per la pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, ha in agenda gli incontri con i manager già nei prossimi giorni.
Si comincerà con le tre città metropolitane, il 15 l’Asp di Messina, il giorno successivo quella di Catania e il 17 l’Asp di Palermo.
La settimana successiva sarà la volta delle altre province.
Lo scopo di questa tornata di incontri è quello di definire il quadro della sanità nei territori, dei reparti da chiudere e delle strutture da attivare.
Il governo regionale, e in particolare l’assessore per la Salute Giovanna Volo, dovrà poi avviare, sulla base dei risultati degli incontri, la fase di concertazione con i sindacati e i sindaci, che è facile prevedere sarà piuttosto accesa.
Quindi il Piano passerà all’esame della commissione Sanità all’Ars.
Il numero complessivo dei posti letto nella regione non dovrebbe variare, per la mancata attivazione di 2.175 posti letto previsti nella programmazione del 2019, quello che cambierebbe sarebbe invece il rapporto tra sanità pubblica e privata, che si sbilancerebbe a favore di quest’ultima.
Le linee guida inviate dall’assessorato regionale ai manager prevedono la chiusura dei reparti simili di ospedali vicini, trasformandoli in una specialità diversa, utilizzando il personale del reparto soppresso.
In alcuni ospedali “minori”, di livello provinciale, “con vocazione chirurgica o medica”, rimarrebbero solo i servizi essenziali.
Altri ospedali potrebbero essere trasformati in strutture ambulatoriali e di Day hospital, con radiologia, laboratorio, anestesia e rianimazione.
Dovrebbe crescere il ruolo delle strutture private che operano in regime di convenzione.
L’assessorato chiede ai manager della Asp di potenziare le cure domiciliari, il ruolo della Residenze sanitarie assistite, che sono gestite dai privati.
Questo quello che trapela, ma basta ad allarmare il sindacato.
Per la Fp Cgil. Gaetano Agliozzo e Monica Genovese chiedono di accelerare il confronto con i sindacati e insistono perché la rimodulazione della rete ospedaliera sia affiancata da “un piano straordinario di assunzioni in grado di contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro”.
La settimana prossima si dovrebbe quindi saperne di più e capire quali reparti e di quali ospedali “minoro” si intende chiudere o trasformare in qualcos’altro.
Sembra profilarsi un autunno caldo, almeno in alcuni territori, per la sanità siciliana, già in grossa difficoltà per la mancanza di personale medico e sanitario.
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