È scontro tra maggioranza e opposizione in Consiglio comunale a Palermo dopo la bocciatura dell’ordine del giorno, presentato dai consiglieri Di Gang, Giaconia e Miceli, con il quale chiedevano al Comune di aderire al Palermo Pride 2024.
Di fronte al voto compatto della maggioranza che sostiene il sindaco Lagalla, i tre consiglieri hanno commentato polemicamente.
“Ancora una volta, quando in Consiglio si parla di diritti fondamentali, la maggioranza implode e soccombe alle posizioni dell’estrema destra.
Crediamo sia legittimo chiedersi cosa ne pensa il Sindaco Lagalla, che sul tema ha mostrato una sensibilità diversa. Crediamo sia legittimo chiedersi cosa ne pensano Matteo Renzi e tutta Italia Viva.
E la posizione di Forza Italia e Democrazia Cristiana in materia di diritti è così succube ai diktat della destra?
Oppure per la maggioranza le battaglie sui diritti civili sono soltanto utili per gli scontri di potere sulle teste delle persone?
Quel che è certo è che anche su questo la città, i palermitani e le palermitane sono più avanti della maggioranza in Consiglio comunale e saranno ancora una volta presenti in massa il prossimo 22 giugno per rivendicare diritti per tutti e tutte, a Palermo come altrove”.
Per Carolina Varchi, deputata palermitana di Fratelli d’Italia, “l’ordine del giorno sul Gay Pride presentato ieri in Consiglio comunale è sbagliato sia nel contenuto che nella forma. Bene ha fatto la maggioranza a bocciarlo”.
“Il sostegno a un evento così divisivo non può che essere di natura personale e non può investire un intero Ente che dovrebbe tenere conto delle diverse sensibilità della cittadinanza, di cui il Consiglio comunale che ha bocciato l’Ordine del giorno è espressione.
L’atto, poi, è anche politicamente inopportuno e suona come una pura strumentalizzazione politica, perché inserito nel regolamento sulla movida, un tema che non ha nulla a che vedere col Pride.
Invito quindi anche qualche esponente della maggioranza a evitare fughe in avanti altrettanto inopportune, con le quali si rischia di fare passare un messaggio che non è affatto rappresentativo delle forze che sostengono il sindaco e la giunta cittadina.
Giusta, quindi, la bocciatura dell’Ordine del giorno: questo è stato il volere della maggioranza.
Se ne facciano tutti una ragione.
A cominciare da qualche esponente della maggioranza stessa”.