Come ogni anno, oggi Palazzolo si sarebbe riempita di suoni, di botti, per la ‘sciuta’, il cuore della festa di San Paolo, il patrono della città.
La comunità palazzolese non si era fermata neanche alle restrizioni del Covid quando, sfidando i divieti, non aveva rinunciato al rito tradizionale in onore del santo patrono.
Ma stavolta nessuno ha avuto voglia di festeggiare, in una comunità travolta dal dolore per la tragedia di Vincenzo, il bimbo di 10 anni, morto dopo essere caduto in un pozzo, mentre giocava felice durante un campo estivo nelle campagne intorno al centro ibleo (leggi l’articolo).
Non solo la famiglia, ma le educatrici, gli amici, l’intera comunità palazzolese piange quel piccolo vivace bambino che, raccontano correva orgoglioso di mostrare a tutti la nuova bicicletta che i genitori gli avevano regalato dopo la promozione a una classe che Vincenzo non frequenterà mai.
È stato il parroco di San Paolo, Marco Politini, a farsi interprete del sentimento dei fedeli, con un comunicato di due giorni fa, condiviso con il comitato dei festeggiamenti.
“Alla luce della tragedia che ha colpito l’intera comunità cittadina, comunichiamo che i festeggiamenti 2024 in programma sono sospesi.
Siamo certi di interpretare con tale decisione il sentimento di cordoglio collettivo per la perdita del piccolo Vincenzo così da poter esprimere la nostra vicinanza alla famiglia.
Restano confermate tutte le celebrazioni liturgiche.
Domani 28 giugno, subito dopo la messa, il Simulacro verrà svelato
A comunicarlo sono il parroco e il comitato che si occupa, ogni anno, dell’organizzazione”.
Così è stato.
Ieri, dopo la messa e la svelata del Simulacro, alle 22, si è svolta una veglia di preghira nella Basilica per il piccolo Vincenzo.
Oggi alle 13 e 30, invece della tradizionale ‘sciuta’, il parroco, i ragazzi del Comitato e i tanti devoti del ‘viaggio scalzo’ e dei portatori della ‘spalla nuda’, hanno percorso recitando il Santo Rosario il ‘giro’ di San Paolo per le strade della Palazzolo antica e medievale,
La preghiera di tutti è stata rivolta a San Paolo: “Interceda per noi San Paolo presso il buon Dio e accolga il piccolo Vincenzo in paradiso”.
Le parole di Carmelo Messina, di Palazzolo, testimoniano lo stato d’animo dei fedeli e dei cittadini.
“Niente spari al cielo, la chiesa è rimasta rimane spoglia, niente ‘nzareddi colorati, niente angeli che scendono in piazza, niente bambini spogliati e alzati al Patrono San Paolo, niente stendardi, né bandiere, niente rumore, niente clamore…solo silenzio.
Si, solo silenzio, preghiera, fede e tanta emozione per un pellegrinaggio di una comunità stretta nel dolore di un bambino che avrebbe dovuto essere ancora tra noi.”
Questa “Sciuta” credo che sarà ricordata e tramandata per sempre nella memoria di ogni palazzolese”.
Per una volta, quindi, niente rivalità tra ‘sampaoloti’ e ‘sebasianoti’, su chi fa la festa più bella e i botti più rumorosi, se i devoti di San Paolo o quelli di San Sebastiano.
Solo un unico grande dolore.
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