“Quella di ieri è stata una giornata importante per gli operatori della ristorazione impegnati da una settimana nella pacifica occupazione dell’aula consiliare del Comune di Palazzolo Acreide, a raccogliere le istanze delle imprese locali c’era infatti il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci”.
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Ad intervenire è Gianpaolo Miceli, vicesegretario di CNA Siracusa, presente a Palazzolo Acreide anche in rappresentanza di CNA Sicilia. Dopo l’intervento del primo cittadino Salvatore Gallo, che in questi giorni ha accolto gli imprenditori nella loro protesta, sono intervenuti i ristoratori Andrea Alì, Paolo Di Domenico e Marco Giuliano che hanno sintetizzato le principali criticità per la categoria e le motivazioni che li hanno portati a questa responsabile forma di rivendicazione. “Il valore strategico del settore della ristorazione è indubbio – ha proseguito poi Miceli – vista la presenza nella sua filiera di oltre il 35% delle 470mila imprese siciliane ma che soffre oggi una condizione drammatica, a volte aggravata dalla mancata erogazione dei ristori così come delle risorse previste dal fondo ristorazione”.
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Un intervento che ha richiamato alla responsabilità di ciascuno nel proprio ruolo, con la categoria a declinare proposte concrete e la politica a farsi carico delle giuste determinazioni. “Al presidente Musumeci abbiamo chiesto di prevedere nuove risorse per le imprese del settore anche attraverso la riprogrammazione dei fondi comunitari – continua Miceli – di sostenere la piattaforma di rivendicazione delle imprese verso il governo nazionale superata l’attuale crisi di governo e di aprire un dialogo serrato per il futuro; un percorso che passa da tappe forzate su temi specifici come le zone franche montane per le aree interne e un piano di rilancio e promozione del settore agroalimentare. Il presidente dal canto suo ha preso atto e condiviso l’impianto proposto – ha concluso il vicesegretario provinciale di CNA Siracusa – con un impegno ricognitivo sulle risorse eventualmente utilizzabili per dare un sostegno al mondo produttivo, così come un impegno per rafforzare le proposte di carattere nazionale e per incidere sulle scelte dell’auspicato nuovo esecutivo.”