La professoressa Carmela Petralito, eletta nelle file del centrodestra, prima donna a ricoprire la carica nel comune di Pachino, ha ritirato le dimissioni presentate lo scorso 22 febbraio.
Si era dimessa con una dura lettera, nella quale accusava chi, ‘con falsità’ ha ostacolato il suo lavoro per il cambiamento.
Allo scadere del ventesimo giorno, l’ultimo che la legge concede al sindaco per ritirare le dimissioni, Carmela Petralito, prima donna a ricoprire la carica nel comune di Pachino, ci ha ripensato e ha deciso di rimanere a capo dell’amministrazione cittadina.
La normativa, in particolare il Testo unico degli enti locali, il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, prevede all’articolo 53 che le dimissioni presentate dal sindaco diventino efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al Consiglio comunale.
Solo in tal caso, infatti, si procede alla nomina di un commissario.
Il termine sarebbe scaduto proprio oggi.
Ha così avuto successo l’opera di mediazione che avrebbero svolto i leader provinciali del centrodestra siracusano, per garantire alla sindaca una maggiore agibilità politica con la propria maggioranza.
Troppo importanti e urgenti le scadenze imposte per la gestione dei finanziamenti del Pnrr per riportare la città alla roulette delle elezioni a maggio.
Soprattutto in considerazione del fatto che nessuna coalizione era preparata ad affrontarle.
La sindaca ha affidato la spiegazione delle motivazioni della sua decisione a un video pubblicato sulla sua pagina facebook.
“Ho deciso di ritirare le mie dimissioni e devo dire grazie alle persone che in questi giorni mi hanno espresso la loro vicinanza e la loro stima.
Sono state importanti: abbiamo fatto tante cose e altre che ne sono da fare. Il nostro non sarà un camino semplice, serve impegno e sacrificio.
Ecco il mio ci sarà: non servono polemiche e nemmeno i commissari per risollevare Pachino, serve capacità e dedizione, che solo noi pachinesi possiamo mettere.
Vi ringrazio con una certezza: il futuro di Pachino sono i pachinesi e Pachino viene prima di tutto”.
La notizia in realtà era nell’aria, considerato che, dopo le sue dimissioni, la sindaca aveva di fatto continuato a svolgere pienamente il suo lavoro, recandosi quotidianamente nel suo ufficio a Palazzo di città.