Era stata eletta al primo turno a ottobre del 2021, con il 43,5 % dei voti, sostenuta da una maggioranza di centro destra, dopo il commissariamento del Comune per il rischio di infiltrazioni della criminalità.
Si è dimessa da sindaco di Pachino la professoressa Carmela Petralito, prima donna a ricoprire la carica nel comune. Nella lettera di dimissioni, accusa chi, ‘con falsità’ ha ostacolato il suo lavoro per il cambiamento.
Non era certo un compito facile quello che la attendeva, guidare Pachino, un comune da sempre complesso e difficile da governare, dopo due anni di commissariamento seguiti allo scioglimento del consiglio comunale, sancito con decreto del Presidente della Repubblica il 15 febbraio 2019, essendo “emerse forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno esposto l’amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l’imparzialità dell’attività”.
Pachino è anche in stato dissento finanziario, dichiarato dalla commissione insediata dopo lo scioglimento.
Carmela Petralito era stata eletta nell’ottobre del 2021, al primo turno, sostenuta dalle liste del centrodestra, raccogliendo il 43,5% dei voti.
Nell’occasione al voto erano andati meno del 52% degli elettori.
Nella sua lettera di dimissioni, che va ricordato potrebbero essere ritiriate entro il ventesimo giorno, la sindaca dimissionaria scrive “E’ una decisione che maturavo da tempo, fondata su molteplici motivazioni”.
Fa riferimento alla relazione presentata “al consiglio comunale e ai miei concittadini, a tutti, nessuno escluso, anche a quelli che con falsità hanno contrastato ogni giorno quel cambiamento che è essenziale per la nostra amata Pachino ho cercato di condensare l’operato della mia Amministrazione”.
Nella lettera si legge tutta l’amarezza di chi si è sentita tradita.
“In questi mesi ho dato tutta me stessa. Non so francamente se ho commesso tanti o pochi errori ma li ho fatti sempre in buona fede, avendo come obiettivo il Bene della nostra Pachino.
Ho trovato un Comune disastrato e ho cercato, in poco tempo, di mettere in sesto i numeri di un bilancio che neppure i commissari erano riusciti, in parecchi anni, a far quadrare.
Ho smosso situazioni incredibili che hanno causato in passato alla nostra città la perdita di milioni: Pachino non aveva mai incassato un solo euro per il materiale (vetro, carta, alluminio ecc.) della raccolta differenziata, pur pagandone gli ingenti costi; migliaia di tributi non sono stati riscossi (per essi ho interessato la Corte dei Conti), oneri di urbanizzazione sono andati prescritti e così via.
Chi mi conosce sa bene che non mi tiro mai indietro ma si deve essere realisti e non occupare un posto a qualsiasi costo, rischiando di mettere in gioco i valori in cui si crede.
Sono orgogliosa di essere stata la prima Sindaca di Pachino e spero che chi verrà dopo di me abbia lo Stato e la Regione Siciliana sicuramente più attenti di quanto siano stati finora, cominciando con l’assegnare a Pachino un segretario comunale a tempo pieno.
Ringrazio i consiglieri comunali, il personale del Comune, i dirigenti scolastici, gli esponenti del clero, il mondo del volontariato, i rappresentanti di enti, associazioni, sindacati e auguro a tutti i pachinesi ogni bene.
Viva Pachino, perché per me Pachino viene sempre prima di tutto”.
Se la sindaca Petrolito non dovesse ritirare le proprie dimissioni, come sembra estremamente probabile, dopo l’insediamento del commissario che sarà nominato dalla regione, Pachino potrebbe essere il nono comune della provincia di Siracusa in cui si voterà a maggio per le amministrative.