Dopo il risultato del ballottaggio di qualche settimana fa a Pachino, che ha visto l’elezione a sindaco di Giuseppe Gambuzza, sostenuto da Forza Italia e dal deputato regionale Riccardo Gennuso, Barbara Fronterrè la candidata sconfitta per soli 10 voti, pari allo 0,12%, aveva accettato il risultato.
In un post sul suo profilo social aveva ringraziato i suoi elettori, lasciando intendere di non pensare a un ricorso per contestare il risultato.
“Chi ha vinto, per una famiglia riunita a pranzo, dovrà tenerne conto: e dovrebbe cominciare isolando vecchi e nuovi odiatori seriali, chi insinua e chi mente.
Infatti, le responsabilità della vittoria sono ben più gravi e pesanti delle parole e delle analisi di chi perde.
Se vi sono elementi validi per un ricorso da parte mia, potrà essere valutato legalmente solo a documentazione acquisita.
Di certo non mi avventurerò in ricorsi temerari, per il bene mio e della città che mi ha mostrato amore e fiducia”.
Ma quanto successo nel corso della verifica dei verbali delle sezioni elettorali, potrebbe spingere la Fronterrè, che era sostenuta da Azione, Mpa, Nuova Dc e da una lista composta da pezzi del Pd, a rivedere la sua posizione.
La lista Pachino con Emiliano – Emiliano Ricupero Sindaco avrebbe infatti ottenuto 527 preferenze invece delle 532 che erano state accreditate.
I 5 voti in meno porterebbero la percentuale ottenuta dalla lista dal 5,03% al 4,98%, sotto la soglia di sbarramento del 5% che consente l’accesso alla ripartizione dei seggi.
La lista non avrebbe quindi alcun rappresentante eletto in consiglio comunale.
Al ballottaggio, anche per avere più consiglieri eletti, la lista, che aveva come riferimento il Partito democratico, essendo Ricupero molto vicino al deputato regionale Tiziano Spada, si era apparentata a sorpresa con Gambuzza orientando il proprio elettorato e contribuendo alla sua elezione.
Una valutazione di carattere strettamente politico, visto il margine esiguo, porta a chiedersi quanti elettori di Ricupero sarebbero andati a votare per Gambuzza, se fossero stati consapevoli che la sua elezione a sindaco non avrebbe influito sull’elezione di consiglieri comunicali della lista apparentata.
Se queste possono essere argomentazioni sufficienti a sostenere un ricorso al Tar, lo stanno valutando i legali della Fronterrè assieme alla stessa candidata, che a questo punto non esclude più nessuna ipotesi.
Vedremo nei prossimi giorni se ci sarà un’evoluzione della vicenda in grado di mettere in discussione il risultato elettorale.
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