Disagi per i malati e disfunzioni organizzative nella nuova fase di emergenza pandemica con l’istituendo reparto Covid a Noto, ha dato all’Asp di Siracusa una ulteriore possibilità per smantellare quei pochi reparti funzionanti ma già previsti dalla rifunzionalizzazione della rete ospedaliera, decretata nel primi mesi del 2019 dall’Assessorato Regionale alla Salute.
[/]
Ha dichiararlo è Francesca Sara Perna di Passione Civile: “I reparti di Medicina riabilitativa, Geriatria, Lungodegenza stanno per essere chiusi o limitati nella loro funzionalità per far posto ad un reparto Covid. Così come è stato concepito il reparto Covid a Noto risulta poco significativo per la cura dei malati post acuti Covid. Non é stato previsto al Trigona di Noto il reparto di malattie infettive, di pneumologia e di terapia intensiva e sub intensiva. Sembra un inqualificabile alibi per smantellare un ospedale che potrebbe essere, per le sue capacità logistiche un centro altamente qualificato per garantire un’assistenza sanitaria di qualità. È vergognosa la miopia dei vertici sanitari aziendali e dell’Assessorato Regionale alla Salute che spinge a non attuare quegli atti di indirizzo che prevedevano dei servizi territoriali. Non si è sviluppata l’integrazione socioassistenziale per le persone anziane con malattie invalidanti che dovrebbero avere un’assistenza domiciliare qualificata. Il Pronto Soccorso è carente nel servizio per i suoi limiti orari (8-20) e non ha attrezzature importanti come Tac, radiologia, il servizio di cardiologia e i servizi legati alle urgenze da trattare.