Un rimprovero della dirigente a uno studente e un momento della normale giornata scolastica si trasforma in un brutto episodio di cronaca.
È accaduto a Noto, all’Istituto comprensivo Francesco Maiore, dove uno studente di 14 anni, accompagnato dall’insegnante nell’ufficio della dirigente scolastica, dopo essersi reso protagonista di alcuni comportamenti molesti in classe, tra cui il lancio di una sedia con violenza dalla finestra, ha reagito al rimprovero aggredendo la preside.
La dirigente, colta di sorpresa dalla reazione dello studente, tanto violenta quanto inaspettata, è caduta a terra, ed è stato necessario l’intervento di un’autoambulanza del 118 che l’ha trasportarla al pronto soccorso per accertamenti.
Dopo la denuncia della scuola ai carabinieri, la Procura dei minori di Siracusa ha avviato un’indagine sul comportamento dello studente.
Si tratterebbe di un ragazzo problematico, già seguito dai servizi sociali del Comune.
Quello di ieri a Noto è l’ennesimo episodio di aggressione nei confronti del personale scolastico da parte di alunni o, come è successo in altri casi, di genitori.
Al di là di ogni retorica e dei tanti proclami, il clima all’interno delle scuole sembra diventare sempre più difficile.
È evidente come non basti inserire il nobile concetto di ‘comunità educante’ nel contratto dl lavoro del personale, perché la scuola lo diventi davvero.
Sulla ruolo della scuola sembrano sovrapporsi idee e progetti spesso confusi e talvolta demagogici.
La scuola non può ridursi a un semplice contenitore di umanità, sempre più spesso problematica, senza principi e regole, che devono venire dalla società e dalle famiglie, a cui troppo spesso è costretta a supplire.
Il crollo di legittimazione della scuola, favorisce che al suo interno esplodano sempre più i comportamenti violenti e l’intolleranza verso ogni tipo di richiamo al rispetto delle regole.
Senza un serio confronto tra tutte le componenti della società, che la rimetta scuola al centro del dibattito civile, il rischio è che di scuola si parli sempre di più per episodi che nulla hanno a che vedere con il clima sereno necessario per la formazione e la crescita dei giovani.
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