C’è la gelosia e l’insana convinzione di avere diritti di possesso sulla propria compagna alla base di un grave reato che si è consumato pochi giorni fa in un comune a sud della provincia aretusea.
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L’uomo, poco più che quarantenne e già gravato da precedenti penali, non accettava la fine della relazione con la sua compagna. Dagli insulti e umiliazioni verbali alla violenza sessuale aggravata il passo è stato breve. E’ bastato all’uomo l’ipotesi che la donna avesse intrapreso una nuova relazione. Contattata la donna per un incontro “chiarificatore”, l’uomo ha convinto la sua vittima a salire in auto e, lasciata la strada asfaltata, ha diretto il veicolo in una zona di campagna lontano dalla vista di eventuali passanti. In quel luogo isolato, ristretta in auto e sopraffatta dal peso e dalla forza dell’uomo, la donna ha subito violenza. Qualche ora più tardi, raccolte le forze, la donna ha bussato alla locale Stazione dei carabinieri e ha denunciato tutto al comandante di stazione.
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Le indagini, rapide e precise come la gravità del fatto imponevano hanno permesso di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, che hanno portato in pochi giorni all’emissione di una misura cautelare in carcere a suo carico. Ottenuto il provvedimento restrittivo, i carabinieri hanno in pochi minuti rintracciato l’uomo e lo hanno tratto in arresto come promesso alla vittima allorquando presentò denuncia alla Stazione Carabinieri. Il presidio dell’Arma anche nei comuni più piccoli si conferma irrinunciabile punto di riferimento per la collettività.