Dopo quella del direttore generale del Consorzio Autostrade Siciliane, che aveva parlato delle criticità della rete autostradale dell’isola, in particolare la A20 Messina Palermo, che potrebbe non reggere il volume del traffico indotto dalla realizzazione del ponte sullo Stretto, arriva un’altra revoca.
Stavolta è toccato al subcommissario del governo per il risanamento della baraccopoli della Città di Messina, l’avvocato Marcello Scurria.
“La decisione è stata assunta a seguito di ‘specifiche criticità’ riscontrate nella gestione delle funzioni affidate che hanno fatto venir meno il rapporto fiduciario con il presidente della Regione che lo ha nominato.
Palazzo d’Orléans ha dato sette giorni di tempo all’avvocato Scurria per presentare le proprie controdeduzioni, non ancora pervenute, all’esito delle quali verranno valutati i provvedimenti più idonei da adottare”.
Questo lo scarno comunicato della presidenza della Regione.
Come forse non tutti sanno, a Messina sopravvivono ancora alcune baraccopoli di quelle che ospitarono i terremotati del 1908.
Proprio così, dopo oltre un secolo e cinque generazioni, a Messina ci sono oltre 1.500 famiglie che vivono ancora nelle baracche ereditate, o in qualche caso acquistate, per acquisire il diritto di precedenza nelle assegnazioni delle case popolari.
Una sorta di purgatorio, in zone fortemente degradate, per guadagnarsi il paradiso di una casa vera.
Per risolvere definitivamente il problema e riqualificare le zone che ospitano le baracche, è stato nominato Commissario straordinario il presidente della Regione Schifani che, a sua volta, ha nominato subcommissario l’avvocato Marcello Scurria.
Scurria è però entrato in rotta di collisione con il sindaco di Messina, Federico Basile, fedelissimo di Cateno De Luca, che recentemente si è avvicinato a Schifani e alla colazione di centrodestra che governa la Regione.
Motivo del conflitto è la partecipazione dell’Ufficio commissariale, a dicembre, ad un’asta giudiziaria per l’acquisto degli alloggi del fallimento della ditta Anfa Costruzioni Srl, a Contesse, da destinare a famiglie baraccate.
Agli alloggi era però interessato anche il comune, e il sindaco Basile ha fermamente protestato con il presidente commissario Schifani.
Da qui la decisione di revocare la nomina a Scurria.
Ora al suo posto potrebbe arrivare il sindaco di Taormina, ex primo cittadino di Messina e leader di Sud chiama Nord, il partito del sindaco Basile, Cateno De Luca.
In una conferenza stampa, l’ormai ex subcommissario ha chiarito la sua posizione.
“Tanto tuonò che piovve. Prendo atto che oggi piove. Che, poi, questo sia il momento più buio, sarà oggetto di cronaca e, forse, della storia del Risanamento a Messina.
Non c’è rammarico da parte mia, solo l’orgoglio dei risultati conseguiti in questi 23 mesi. Credetemi, più di quello che ho fatto, non avrei potuto. La più grande gioia è aver visto il sorriso delle persone che hanno ricevuto una casa finalmente degna di tal nome, abbiamo tolto dalle baracche 700 famiglie.
Sì, mi aspettavo i complimenti, non le porte in faccia. Ma tant’è. Lascio a chi verrà dopo di me un’eredità importante, abbiamo avviato un percorso che spero non s’interrompa.
Vittima non sono mai stato e non lo sarò, questo sia chiaro. È evidente che c’è una ragione politica, dietro a tutto questo, ma gli effetti delle azioni, alla fine, sono di chi li fa, positivi o negativi che siano”.
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