L’inchiesta sui decessi sospetti presso l’ospedale di Messina ha portato a sei indagati e al sequestro di due sale operatorie del reparto di Cardiochirurgia.
Le indagini, condotte dai carabinieri del NAS di Catania e dalla Compagnia Messina Centro, sono scaturite dalle denunce dei familiari di pazienti deceduti poco dopo interventi cardiochirurgici.
Secondo quanto emerso, le morti sarebbero legate a infezioni ospedaliere, un fenomeno che ha coinvolto diversi pazienti operati per interventi come l’installazione di valvole cardiache o bypass coronarici.
Il fascicolo, aperto dalla Procura di Messina, ha portato all’emissione di un provvedimento di sequestro da parte del giudice per le indagini preliminari.
Tra gli indagati figura anche la direttrice generale dell’ospedale, accusata di non aver garantito l’adozione di protocolli sanitari adeguati né misure di prevenzione per contenere il rischio di infezioni nel reparto di Cardiochirurgia e nella Terapia intensiva post-operatoria. Le autorità ipotizzano che la mancata vigilanza abbia contribuito alla morte di almeno quattro pazienti.
A seguito del sequestro, i pazienti ancora ricoverati sono stati trasferiti d’urgenza in elicottero in altre strutture sanitarie della regione. L’inchiesta continua a fare luce su un numero crescente di casi che potrebbero avere risvolti gravi per la gestione sanitaria dell’ospedale.
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