Trent’anni fa ci lasciava il grande Massimo Troisi, un’icona del cinema italiano.
Aveva un modo tutto suo, originale, unico, autentico e peculiare di raccontare Napoli e la napoletanità.
Ed arrivare, con la sua arte, ai più, in tutte le sue molteplici sfaccettature, infondendo a volte leggerezza, a tratti malinconia, mix di genialità e “maschera triste”.
Questo, e molto altro, ha rappresentato Massimo Troisi per l’Italia tutta ed il cinema italiano.
Sicuramente un “personaggio” non catalogabile e non riassumibile in pochi versi che a trent’anni dalla sua scomparsa ancora fa parlare di sé e la sua eredità artistica è più che mai attuale.
Trentennale che sarà celebrato dall’isola di Salina durante la XIII edizione di Marefestival Salina Premio Troisi, dal 14 al 16 giugno, con madrina Maria Grazia Cucinotta, protagonista femminile della pellicola che ha consegnato alla storia l’attore campano, “Il Postino”, candidato, nel 1994, a ben 5 premi Oscar, tra cui quello di miglior attore protagonista.
La Salina a lui tanto cara dove molte riprese del lungometraggio diretto da Michael Radford, e tratto dal romanzo “Il Postino di Neruda” del cileno Antonio Skarmeta, sono state girate e di cui si ricorda l’iconica scena sulla spiaggia dove i due protagonisti, il Neruda di Noiret e Troisi, si lasciavano andare a lunghe passeggiate parlando di poesia e Beatrice.
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