Lo sport ci ha sempre insegnato che chi è il più forte (in linea di massima), il più performante, vince.
Ci insegna che niente è regalato, e poco si ottiene se non con sacrifici, determinazione, costanza e un giusto atteggiamento mentale.
E un esempio di tutto ciò è Lorenzo Pitruzzello da Melilli che in quest’ultimo weekend ha lottato con i suoi pari età – teenage 16/17 anni – per il titolo di “fittest on earth” della sua categoria ai CrossFit Games, fase finale di una lunga selezione che ha portato i primi 30 atleti al mondo a contendersi l’ambito titolo a Kalamazoo e Three Rivers, nel Michigan, Stati Uniti d’America.
Un esempio di dedizione, vista la giovane età e il “non essere professionista” – quindi non essere pagato per farlo – che lo hanno portato ad essere il 13° ragazzo più in forma del pianeta.
Lorenzo Pitruzzello è un giovane come tanti che è trainato dalla passione per una disciplina che nell’ultimo decennio ha avuto un crescendo costante e continuo in termini di popolarità, una metodologia che ha in Greg Glassman il fondatore il quale ha creato un sistema di fitness brevettato, che convoglia varie discipline sportive, ma che ha nella sua filosofia “l’allenamento funzionale breve ad alta intensità, un sistema misurabile del proprio stato di forma” che lo rende, unico nel suo genere.
Un brand, una community, che dai primi CrossFit Games del 2007, ha riscosso un sempre più repentino successo.
Nella nostra provincia l’antesignano è stato sicuramente Giuseppe Falchi, con il suo box CrossFit Siracusa, nel 2012, dalle cui mani sono usciti tanti “coach” che spopolano nel territorio.
Nel tempo tanti sono stati gli appassionati che si sono affidati a istruttori come Ezio Vetrano, Carlo Schifano, Gianluca De Cillis, Eros Lanza, Lele Visicale, Marco Fazzina – tanto per citarne alcuni – ragazzi preparati che ne hanno fatto una professione, con studio, competenza e professionalità.
Chi ha cambiato totalmente vita come Federico Ciccio, co-owner di un box a Melilli (patria di Pitruzzello) con Marilena Pinto e di una con il fisioterapista Paolo Trigila, che, con il connubio “sport e riabilitazione” in una piccola realtà di poche migliaia di anime come Belvedere, alle porte di Siracusa, ha avuto un’incidenza pazzesca in termini di numeri di affiliati, dando un vero significato al concetto di “community”.
Ma mettiamo il focus sulla disciplina, che possiamo chiamare, appunto CrossFit (se sei affiliato), o cross training, o sthenathlon – il Functional Training regolamentato dalla FIPE -, o allenamento funzionale che sia, ma comunque dalla forte valenza sociale che coinvolge dai più piccoli sino agli ottantenni che con allenamenti specifici riacquistano mobilità e funzionalità, associando uno stile di vita, anche in termini di alimentazione, che soltanto benefici da.
Perché il cuore di tutto è questo, garantire benessere psico-fisico, amarsi e volersi bene, condividendo passioni, sacrifici e risultati.
Come, appunto lo sport, solo lo Sport, sa fare.
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