“Sulla raffineria Isab di Siracusa servono provvedimenti urgenti e concreti o sarà la fine di un comparto strategico per l’economia del nostro territorio”, ad affermarlo è il sindaco di Melilli, Giusepe Carta.
“Le sanzioni alla Russia e la chiusura del credito da parte delle banche – prosegue il primo cittadino – stanno letteralmente mettendo in ginocchio il polo petrolchimico. La chiusura dell’impianto di raffinazione sta diventando sempre più concreta giorno dopo giorno nel silenzio più assoluto del Governo Nazionale. La ipotesi di ulteriore inasprimento delle sanzioni che prevedrebbero il divieto di approdo di qualsiasi nave battente bandiera russa che trasporti prodotti russi metterebbe la parola fine alla produzione di energia da parte del nostro polo. Basti ricordare che – afferma Giuseppe Carta – l’area industriale vale il 51% del Pil della provincia di Siracusa per comprendere che si tratterebbe di una crisi epocale senza precedenti.”
“Il Governo Nazionale deve farsi promotore di azioni concrete e urgenti capaci di ovviare a questo dramma economico e sociale. Le banche hanno di fatto bloccato il credito fermando l’anticipazione delle fatture alla Isab-Lukoil – prosegue Giuseppe Carta – rischiando di causare un disastro economico e sociale. La guerra in Ucraina – conclude il Sindaco di Melilli – non può fare da scudo ad una debolezza politica che oggi appare evidente a tutti ma a pagarne le conseguenze sarà il nostro territorio che non sarà mai capace nel breve e medio termine di assorbire una crisi occupazionale di queste dimensioni.”