La Leonzio cede l’intera posta in palio in casa della capolista Enna (3 a 0), e colleziona la terza sconfitta di fila nelle ultime tre giornate di Eccellenza.
Non promette nulla di buono, ma non per incapacità tecniche del nuovo mister bianconero Fabrizio Daghio chiamato in fretta e furia alla guida della squadra bianconera rimasta a corto di giocatori (otto i titolari andati via per mancanza di garanzie economiche da parte della società).
Riflessioni sul futuro della gloriosa Leonzio: un fatto di incertezza che è iniziato a dicembre scorso, e che dapprima sembrava chiarito e pianificato con tanto di riunioni tra le parti fino a tarda sera, ma che poi alle prime luci dell’alba del nuovo anno è esploso lentamente fino a sgretolarsi del tutto fino a perdere pezzi importanti dello staff tecnico, mister compreso.
Ma ritorniamo per un attimo alla gara di oggi contro la capolista Enna, che ha rifilato tre reti pesanti ai volenterosi Under della Leonzio scesi in campo, riscattando il passivo di misura dell’andata al Nobile di Lentini dopo la rete di Famà allo scadere.
Per la verità dall’inizio di stagione, ma prima ancora durante la preparazione, non è mai apparsa quella Leonzio dell’anno prima di mister Serafino, che aveva centrato la semifinale regionale playoff promozione.
Le amichevoli estive prima dell’esordio in Coppa facevano intuire che l’aria stava cambiando. A stagione iniziata e dopo l’esclusione al primo turno dalla Coppa Italia, iniziano le prime fuoriuscite importanti tra cui: i fratelli Scapellato (entrambi andati al Misterbianco), seguiti dal capo cannoniere e capitano bianconero Nino Carbonaro (al Real Aci in Promozione).
Una stagione iniziata male e finita peggio per Natale Serafino, che viene esonerato dalla società per scelte tecniche. E sulla scia del tecnico etneo proprio dopo l’uscita dalla Coppa Italia, anche il ds Vincenzo Giliberto che aveva allestito sino a quel momento una buona squadra, si affaccia in video per le sue ultime dichiarazioni da ds della Leonzio: “C’è poco o nulla da aggiungere, c’è da chiedere scusa ai tifosi, tutti ci dobbiamo assumere le proprie responsabilità, ed io sarò il primo a farlo”.
Dopo un primo periodo trascorso senza allenatore ufficiale, colmato per fortuna da un infaticabile Giuseppe Sequenzia, tecnico della Juniores, arriva una figura di esperienza: Pippo Strano, che però è reduce da dieci giornate di squalifica rimediate l’anno precedente con l’Enna e segue la sua prima trasferta vittoriosa con lo Jonica dalla tribuna.
Sembrava che tutto si fosse sistemato, giocatori, tecnico e società, ma qualcosa cominciava a non girare per il verso giusto. Ad un certo punto anche Pippo Strano improvvisamente va via da Lentini facendo sprofondare ancora una volta nell’incertezza la squadra.
Per ristabilire la quiete una volta per tutte la società decide di fare visita a casa ad un lentinese doc, Seby Catania, l’esperto tecnico della categoria prova a riequilibrare l’ambiente e ci riesce fino alla 15^ giornata, scalando la classifica e portando la squadra a 22 punti in zona playoff.
Esplode l’entusiasmo in città, un sentimento naturalizzato dal popolo lentinese che di calcio ne ha masticato molto nel passato e che vede di buon occhio il proprio compaesano già reduce di imprese proprio a Lentini.
Quando tutto sembrava essersi incanalato nella via giusta, trovati i giusti accordi tra giocatori e società, grazie all’intermediazione dell’eroico tecnico lentinese, ritornano i primi scossoni che si erano avvertiti qualche mese prima e che inevitabilmente provocano la fuoriuscita di otto undicesimi dei titolari, tecnico compreso.
A questo punto la città di Lentini si chiede: alla luce dei fatti oggettivi successi, la squadra che futuro avrà, si riuscirà a salvare la categoria senza un pacco giocatori adeguati. Domandare è lecito, rispondere è cortesia.