I furti commessi tra marzo e aprile del 2018 tra Lentini, Carlentini e Scordia. Le indagini svolte dagli agenti del commissariato diretti dal vice questore aggiunto Andrea Monaco e coordinate dal procuratore capo di Siracusa Sabrina Gambino.
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Il gruppo. Prendevano di mira i garage di Lentini, Carlentini e Scordia e rubavano attrezzi per l’agricoltura, l’edilizia e il bricolage, oltre a biciclette e beni di prima necessità. Ora gli agenti del commissariato di Lentini, diretti dal vice questore aggiunto Andrea Monaco, hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a Biagio Lo Faro di 34 anni, Gaetano Palermo di 40 anni (attualmente detenuto per altri reati), Michele Di Silvestro di 38 anni, Daniele Rizzo di 40 anni, Alfio Greco di 68 anni, Laura Italia di 59 anni, Sebastiano Concetto Calba di 79 anni, Marcello Calba di 53 anni, Davide Sorge di 45 anni e Nunzio Ossino di 50 anni.
I fatti. I fatti risalgono al periodo compreso tra marzo e aprile del 2018, anno in cui sono stati messi a segno numerosi furti all’interno di appartamenti e garage individuati dal gruppo a seguito di apposite ricognizioni effettuate a bordo dell’autovettura di uno dei principali indagati. Gli attrezzi e gli altri beni trafugati venivano poi ricettati da alcuni degli indagati che li compravano a un prezzo molto inferiore rispetto a quello di mercato. Le indagini, coordinate dal procuratore capo di Siracusa Sabrina Gambino con il procuratore aggiunto Fabio Scavone e i sostituti Salvatore Grillo e Donata Costa, hanno consentito, anche grazie alle intercettazioni telefoniche, di giungere a una precisa ricostruzione dei fatti e a individuarne gli autori.
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Le indagini. È emerso come all’interno del gruppo, nel quale emergono le figure di Biagio Lo Faro e Gaetano Palermo, ogni indagato avesse dei ruoli specifici e ben definiti. In particolare, Lo Faro, Palermo e Di Silvestro si occupavano, secondo gli inquirenti, della ideazione e della materiale commissione dei furti introducendosi all’interno degli immobili individuati, mentre Daniele Rizzo, dapprima dedito alla ricettazione, in una seconda fase era anch’egli partecipe nella realizzazione dei furti fungendo da palo e individuando e suggerendo obiettivi precisi in territorio di Carlentini e in altri Comuni.
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