I lavori finanziati dall’Assessorato regionale infrastrutture e mobilità nell’ambito del Patto per il Sud. Previsto il restauro dell’abside, del transetto, delle cappelle, delle navate laterali e della sagrestia.
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Gara alla Cuc. Sarà la centrale unica di committenza cui ha aderito il Comune, ovvero il Consorzio Tirreno Ecosviluppo 2000, a gestire le procedure di gara per l’appalto dei lavori di completamento del restauro della Chiesa Madre. Finanziato a suo tempo dall’Assessorato regionale infrastrutture e mobilità nell’ambito del Patto per il Sud, si tratta di un intervento di poco meno di 800 mila euro che permetterà al più importante edificio di culto della città di tornare al suo originario splendore. Lo scorso novembre, dopo la formale assegnazione della somma di 799.647 euro con un decreto assessoriale del 19 giugno, la giunta aveva istituito in bilancio i capitoli di entrata e spesa.
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L’intervento previsto. I lavori riguarderanno il restauro dell’abside, del transetto, delle cappelle, delle navate laterali e della sagrestia. Il progetto prevede anche l’abbattimento delle barriere architettoniche con la realizzazione di una piattaforma per l’ingresso dei disabili da via Murganzio e l’efficientamento energetico dei locali parrocchiali attraverso la sostituzione degli infissi e la realizzazione di un impianto di climatizzazione. Riaperta al culto nel dicembre del 2014, l’ex cattedrale Santa Maria la Cava e Sant’Alfio – la chiesa lentinese fu infatti sede vescovile fino al 790 dopo Cristo – è stata già sottoposta a un primo intervento di consolidamento strutturale e recupero conservativo delle volte e degli stucchi, finanziato per 1 milione e 25 mila euro con i fondi della legge 433 per la ricostruzione del centri colpiti dal terremoto del 13 dicembre 1990.
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