Giunto alla seconda edizione, il premio sarà consegnato il 18 giugno. Lo scorso anno assegnato all’Unitalsi. Il sacerdote, morto a Roma il 12 febbraio 2003, fu per 34 anni parroco della Chiesa Madre.
Premio Castro, seconda edizione. Torna il premio intitolato al compianto mons. Sebastiano Castro e istituito dall’Associazione dei Devoti spingitori della Vara di Sant’Alfio. Sarà consegnato anche quest’anno il 18 giugno, anniversario della nascita del sacerdote, ed è già in moto la macchina organizzativa per la scelta del premiato. Giunto alla seconda edizione, il premio sarà consegnato a personalità, associazioni o enti che si siano distinti nel campo della solidarietà. A decidere a chi assegnare il riconoscimento sarà una speciale commissione chiamata anche a valutare le segnalazioni che perverranno dalla comunità cittadina, invitata dal presidente dell’Associazione dei Devoti spingitori della Vara di Sant’Alfio, Enzo Cottone, ad avanzare proposte e indicazioni entro febbraio.
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Lo scorso anno vincitrice l’Unitalsi. Lo scorso anno il premio fu consegnato alla locale sottosezione dell’Unitalsi nel corso di una cerimonia (nella foto di copertina) svoltasi a Palazzo Beneventano. Fondata nel 1947, è una delle 19 attive in Sicilia orientale e conta oggi, tra volontari e ammalati, circa 200 soci. È una delle più antiche costituite in Sicilia orientale e i suoi volontari sono impegnati sia nell’assistenza ai malati durante i pellegrinaggi con i “treni bianchi” diretti a Lourdes o Loreto, sia in tutte le altre attività di assistenza umana e spirituale che sono proprie dell’associazione, fondata nel 1903 da Giovanni Battista Tomassi.
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Sacerdote di fede profonda. Nato a Lentini il 18 giugno 1929 e morto a Roma il 12 febbraio 2003, mons. Sebastiano Castro, per 34 anni parroco della Chiesa Madre, fu sacerdote di fede profonda e di solida formazione culturale. Ordinato nel 1952 e inviato a Melilli, dopo cinque anni fu trasferito nella sua Lentini e nel 1966 chiamato dall’arcivescovo Giuseppe Bonfiglioli a succedere, nella storica ex cattedrale, a don Giovanni Maria D’Asta, del quale era stato vicario per tre anni. Per alcuni periodi ebbe anche l’incarico di vicario foraneo per le tredici parrocchie di Lentini, Carlentini e Francofonte.
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