Il coordinatore provinciale di Diventerà Bellissima stigmatizza «speculazioni deprecabili e allusioni» che procurano allarme nella popolazione.
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«La verità contro speculazioni deprecabili». «L’ospedale di Lentini non è stato chiuso e non è mai stata prevista alcuna chiusura, anzi continua a svolgere in modo eccellente il proprio ruolo di struttura sanitaria del territorio e non solo». A ribadirlo – stigmatizzando «speculazioni deprecabili» e «allusioni alla chiusura del presidio ospedaliero senza rendersi conto delle conseguenze che un’affermazione del genere procura nelle popolazioni del circondario» – è il coordinatore provinciale di Diventerà Bellissima, Carmelo Pisano.
«Nessuna chiusura, solo ricoveri sospesi». «Dopo aver sentito fonti autorevoli – spiega Pisano in una nota a firma congiunta con i coordinatori cittadini di Lentini, Carlentini e Francofonte e con il coordinatore di Fratelli d’Italia di Lentini, Antonio Pino – mi sento di precisare alcune cose. La prima: il reparto Covid non è chiuso, ha temporaneamente sospeso i ricoveri a causa di un cluster di infezioni che ha colpito il personale in servizio nello stesso reparto. Il tempo di reperire altro personale e il reparto riprenderà ad accettare nuovi eventuali ricoveri di pazienti positivi al Covid-19. La seconda: il reparto di chirurgia non è chiuso, ha sospeso temporaneamente l’ingresso di nuovi pazienti perché alcuni operatori sanitari della sala operatoria sono risultati positivi. La terza: il reparto di cardiologia ha sospeso il ricovero dei pazienti per lo stesso motivo degli altri due. Inoltre è già stato sanificato e sono stati persino sostituiti materassi e cuscini con materiale nuovo».
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Si lavora per il ritorno alla normalità. «Nelle prossime ore, dopo il risultato dei tamponi molecolari e con nuovo personale, si programmerà il ritorno alla normalità. Tutti gli altri reparti, infine, sono operativi e in sicurezza. Tutto – conclude Pisano – è avvenuto su decisione della direzione sanitaria dell’ospedale che, responsabilmente, ha adottato queste misure a garanzia dei pazienti e degli stessi operatori sanitari».
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