Antonino Milone e Shasa Antony Bosco, già detenuti, raggiunti dall’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Andrea Migneco. Ricostruita la dinamica del delitto, ma ancora poco chiaro il movente dell’uccisione.
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Milone e Bosco: custodia cautelare in carcere. I carabinieri del nucleo investigativo di Siracusa, della compagnia di Augusta e della stazione di Lentini hanno notificato ad Antonino Milone e Shasa Antony Bosco, di 37 e 28 anni, una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa, Andrea Migneco. I due, già detenuti poiché fermati il Bosco nel pomeriggio del giorno stesso del delitto e il Milone nella serata del 14 ottobre dopo alcuni giorni di fuga, sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Sebastiano Greco, il lentinese di 52 anni, ex gestore di una stazione di carburanti lungo il vecchio tratto della statale 194 Catania-Ragusa, ucciso sabato mattina 10 ottobre a colpi di pistola davanti a un panificio di via delle Spighe.
La ricostruzione del delitto. Sulla base di un’articolata e incessante attività di indagine avviata nell’immediatezza del delitto, d’intesa con la procura della Repubblica e sotto la direzione del sostituto procuratore Donata Costa, i militari sono riusciti a raccogliere una serie di elementi indiziari che in modo chiaro e preciso hanno portato alla completa ricostruzione della vicenda e all’individuazione dei due soggetti. In particolare, secondo quanto emerso durante le indagini, i due, incontratisi la mattina presto del 10 ottobre, in sella a un motorino si sono recati nel centro di Lentini dove, di fronte a una panetteria di via delle Spighe, hanno atteso l’arrivo di Greco con il quale hanno poi iniziato una discussione. Il contenuto del diverbio è ancora non chiaro. Tuttavia, si è appurato che all’improvviso il Milone ha estratto una mitraglietta e ha colpito ripetutamente Greco alle gambe, provocandogli ferite tanto gravi da causarne la morte. I due malviventi si sono poi allontanati cercando riparo nell’esercizio commerciale di un loro conoscente, al quale si sono rivolti chiedendo con una scusa di essere accompagnati altrove. Una volta entrati in macchina, però, il loro ignaro amico ha intuito che la situazione era scottante e li ha invitati a scendere, suscitando l’ira del Milone che per vendicarsi del mancato aiuto ha sparato anche contro di lui, fortunatamente senza attingerlo mortalmente. La folle fuga dei due è poi proseguita a piedi, con il Milone che ancora una volta, per cercare un mezzo per la fuga, ha rapinato una persona anziana della sua vettura, con la quale però, forse a causa dell’agitazione, è andato a sbattere contro un muro, dileguandosi poi a piedi.
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La cattura dei presunti autori dell’omicidio. Ai fatti è seguita dopo poche ore la cattura di Bosco, cui i carabinieri hanno notificato il fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura la sera stessa dell’omicidio. Il Milone, invece, ha tentato di sottrarsi alla cattura, dovendo tuttavia cedere quattro giorni dopo alla pressione delle forze di polizia, intervenute nell’immediatezza senza mai interrompere le ricerche, e all’appello a consegnarsi del procuratore Sabrina Gambino. Il Milone presentava ancora i segni, non gravi, dell’incidente automobilistico in cui era incappato la mattina del delitto. Anch’egli, sottoposto a fermo d’indiziato di delitto emesso dalla Procura, è stato nell’immediatezza condotto presso la casa circondariale di piazza Lanza, a Catania, dove tutt’ora permane.