Bando della Regione da 16,6 milioni di euro per gli impianti pubblici dismessi censiti nel piano regionale. Ammissibili al contributo “messa in sicurezza permanente”, “bonifica” e “ripristino ambientale”.
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Il bando. La vecchia discarica comunale di contrada Armicci potrebbe essere finalmente bonificata. Atteso da molti anni, l’intervento di bonifica del sito potrebbe essere realizzato forse grazie a un bando da 16,6 milioni di euro per il risanamento di alcune aree inquinate della Sicilia. Redatto dal servizio “Bonifiche” del Dipartimento acqua e rifiuti dell’Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità, il bando riguarda le discariche pubbliche dismesse censite nel piano regionale, ma anche quelle che rientrano nelle perimetrazioni nazionali, i cosiddetti siti di interesse nazionale. La Regione erogherà contributi finanziari alle pubbliche amministrazioni per coprire fino al 100% dei costi totali ammissibili dell’operazione. Per l’ex discarica comunale di contrada Armicci si apre dunque uno spiraglio. Una volta pubblicato l’avviso sulla Gazzetta ufficiale ci saranno 90 giorni di tempo per presentare l’istanza di partecipazione. Saranno ammissibili al contributo finanziario le operazioni di “messa in sicurezza permanente”, “bonifica” e “ripristino ambientale”.
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La vecchia discarica comunale. Dismessa da anni, sorge a pochissimi chilometri dal centro abitato. Proprio nel novembre di tre anni fa il sito fu interessato da uno strano fenomeno di fuoriuscita di fumo dal sottosuolo, probabilmente generato dai processi di combustione dei rifiuti interrati nell’area per anni. A denunciarlo fu il Coordinamento per il territorio, che segnalò l’inconveniente all’amministrazione comunale, all’Asp, alla Regione e all’Arpa, chiedendo approfonditi accertamenti tecnici che consentissero di stabilire la causa del preoccupante fenomeno. Proprio a poca distanza dall’ex discarica comunale, come si ricorderà, la siracusana Pastorino aveva progettato di realizzare una discarica per rifiuti speciali non pericolosi autorizzata dalla Regione, contro la quale negli ultimi anni si sono mobilitati cittadini, comitati e istituzioni ottenendo in un primo momento lo stop alla realizzazione dell’impianto grazie a una sentenza del Tar di Catania in seguito ribaltata dal Cga di Palermo. La discarica di fatto non è mai stata realizzata poiché nel frattempo era scaduta la Valutazione d’impatto ambientale.
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