Per l’associazione politico-culturale niente futuro e sviluppo senza rigenerazione. Tre le parole chiave da cui partire per voltare pagina.
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Futuro e rigenerazione. Il futuro della città passa dalla rigenerazione urbana. A sostenerlo è “Leontinoi 2026”, associazione politico-culturale la cui costituzione è stata annunciata nelle scorse settimane e la cui prima uscita pubblica è apparsa, pur in uno scenario ancora tutto da decifrare, una evidente dichiarazione di impegno politico in vista delle amministrative della prossima primavera. «Voltare pagina – è la riflessione proposta da “Leontinoi 2026” – significa avere l’ambizione di immaginare e realizzare una città che non sia più un dormitorio. Ridare a Lentini la bellezza perduta puntando sulla riqualificazione dell’esistente».
Rigenerare, recuperare, rivitalizzare. Sono le tre azioni suggerite dall’associazione: «Rigenerare a partire dal centro storico o da altre zone strategiche come l’area intorno alla stazione, le aree agricole a ridosso della città, la zona Asi. Recuperare aree residenziali come la zona 167, abbandonata nel tempo al punto da diventare una zona ghetto con sacche di disagio sociale insopportabili. O come i quartieri delle cosiddette zone di recupero. Infine rivitalizzare, azzerando ulteriori espansioni scriteriate che hanno generato ingiustificati livelli di consumo di suolo e sovraccaricato le infrastrutture esistenti».
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Cultura, territorio e bellezza. Secondo “Leontinoi 2026” occorre «lavorare nei lotti interclusi, nelle aree abbandonate, nelle proprietà pubbliche prive di utilizzo attraverso la rifunzionalizzazione, il rinnovamento, il completamento ma anche la sostituzione edilizia, sfruttare gli incentivi in materia di adeguamento sismico e ambientale per operare trasformazioni complesse». «Interventi – sostiene l’associazione – per una Lentini in cui cultura, territorio e bellezza siano il volano di un rinnovato e virtuoso sviluppo economico».
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complimenti per l’originalità