Clima di piena collaborazione tra le associazioni del territorio e vertici sanitari del distretto. Nuove misure di prevenzione per accedere alle prestazioni specialistiche degli ambulatori distrettuali.
Le associazioni del territorio vicine all’ospedale. In un clima di proficua e cordiale collaborazione con i vertici del distretto sanitario di Lentini guidato dal dott. Salvatore Nigroli, la locale sezione dell’Avis presieduta da Carlo Maci ha messo a disposizione la propria autoemoteca per i prelievi di sangue. In sosta da alcuni giorni nel piazzale antistante il presidio ospedaliero, l’ambulatorio mobile consente, infatti, di evitare l’accesso degli utenti in ospedale in un’ottica di prevenzione del rischio contagio da Covid-19.
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Accesso anti-Covid agli ambulatori. Nella stessa ottica sono stati predisposti percorsi diversificati e spazi dedicati per accedere agli ambulatori specialistici distrettuali, ormai da tempo dislocati nel nuovo ospedale di contrada Poggio Roggio e non più all’interno dell’edificio del presidio territoriale di assistenza di piazza Aldo Moro, dove sono rimasti i servizi amministrativi e il punto di primo intervento pediatrico. In questi giorni, infatti, la risalita della curva dei contagi ha reso necessaria una serie ulteriore di misure di prevenzione a tutela della salute degli utenti che ogni giorno si recano in ospedale per le prestazioni specialistiche erogate degli ambulatori distrettuali dislocati al piano terra e al quarto piano.
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Percorsi diversificati. Agli ambulatori che si trovano al piano terra (angiologia, cardiologia, dermatologia, gastroenterologia, geriatria, ginecologia, neurologia, odontoiatria, ortopedia, otorinolaringoiatria, pneumologia e reumatologia) si accede attraverso un ingresso alternativo accanto a quello principale, dopo essere passati da un pre-triage. Agli utenti che devono accedere agli ambulatori del quarto piano (diabetologia, ecocardiografia, ecografia, endocrinologia, fisiatria, fisiochinesiterapia, medicina interna, oculistica, proctologia e urologia) è stato riservato uno degli ascensori, nel quale, per evitare possibili contatti con personale e pazienti dei reparti, è stato disabilitato l’accesso agli altri piani dell’edificio.
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