Il provvedimento prefettizio a quattro mesi dall’operazione “Mazzetta Sicula”. Al centro dell’informativa le vicende connesse al Sicula Trasporti Stadium e alle presunte pressioni esercitate dalla mafia per ottenere la gestione del chiosco.
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L’inchiesta “Mazzetta Sicula”. Nei mesi scorsi l’inchiesta “Mazzetta Sicula” ha acceso i riflettori sulla “ombrosa” gestione della più grande discarica dell’isola, quella di contrada Grotte San Giorgio, ipotizzando gravi reati quali il traffico illecito di rifiuti, la frode nelle pubbliche forniture, la corruzione, la rivelazione di segreti d’ufficio e il concorso esterno in associazione mafiosa. A finire sotto la lente d’ingrandimento della Direzione distrettuale antimafia di Catania, come si ricorderà, sono state anche le vicende connesse al Sicula Trasporti Stadium e alle presunte pressioni esercitate dal clan Nardo per ottenere la gestione del chiosco all’interno dello stadio dove giocava la Sicula Leonzio, società nei confronti della quale, a poco più di quattro mesi dal ciclone giudiziario che ha travolto l’impero della famiglia Leonardi, è stato ora emesso dalla Prefettura di Siracusa un provvedimento di interdittiva antimafia, in quanto «società soggetta al pericolo di infiltrazioni mafiose». La Sicula Leonzio, va ricordato, quest’anno non si è iscritta al campionato di serie C.
La vicenda del chiosco. «Secondo quanto correttamente evidenziato dal gruppo interforze sulla base delle molteplici risultanze istruttorie – si legge nel provvedimento a firma del prefetto Scaduto – la vicenda della gestione del chiosco pertinente allo stadio comunale di Lentini integra un vero e proprio pactum sceleris, in virtù del quale prima se ne promette la gestione alla famiglia mafiosa dei Nardo e poi si “risarcisce” il clan (5.000 euro per Natale e 5.000 euro per Pasqua) per la mancata conclusione dell’“affare”, che i Leonardi ritengono di non poter più assicurare a soggetti graditi a cosa nostra lentinese, per non incappare nei controlli della Questura». Si legge ancora nel provvedimento prefettizio: «I molteplici elementi – gravi, precisi e concordanti – acquisiti sui rapporti di cointeressenza economica e contiguità con le organizzazioni mafiose del complesso aziendale riconducibile ai Leonardi fanno ritenere integrato il concreto rischio di condizionamento mafioso della Sicula Leonzio Srl».
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L’interdittiva antimafia. L’interdittiva antimafia o informativa antimafia, provvedimento amministrativo di natura preventiva del Prefetto che si pone l’obiettivo di tutelare l’ordine pubblico, la libera concorrenza tra le imprese e l’economia da infiltrazioni della criminalità organizzata, produce di fatto l’effetto di escludere l’imprenditore dai contratti con la pubblica amministrazione. In questo senso, l’amministrazione comunale di Lentini – costituitasi parte civile nel processo penale scaturito dall’inchiesta “Mazzetta Sicula” – sta già predisponendo un atto di revoca unilaterale della concessione ventennale dello stadio “Angelino Nobile” alla Sicula Leonzio.
Il sindaco Bosco. «Dopo gli arresti del 4 giugno – commenta – ci siamo attivati subito con la Prefettura per avviare le verifiche sulla Sicula Leonzio Srl, squadra che oggi non milita più nel campionato di serie C e che per tale scopo usufruiva di una convenzione per gestire lo stadio comunale. Oggi la risposta della Prefettura di Siracusa che produce un’interdittiva antimafia, con effetto immediato, nei confronti della società Sicula Leonzio Srl. Abbiamo già avviato le procedure per la revoca unilaterale della convenzione per la gestione dello stadio. La sinergia tra amministrazione comunale e Prefettura ci permette e ci permetterà di tutelare il nostro territorio da ogni tipo di condizionamento mafioso. Contano gli atti amministrativi e le azioni ufficiali, non le chiacchiere».
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