Estensore l’avvocato Gianluca Rossitto. Il ricorso punta all’annullamento previa sospensione cautelare degli effetti dell’autorizzazione integrata ambientale rilasciata dal Dipartimento acqua e rifiuti dell’Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità.
Il ricorso al Tar. È stato depositato il ricorso al Tar contro l’impianto di biogas della Vittoria Energia. L’avvocato Gianluca Rossitto, legale incaricato dall’amministrazione comunale, già estensore in passato del ricorso contro la discarica per rifiuti speciali non pericolosi di contrada Armicci, ha notificato alla sezione etnea del Tribunale amministrativo regionale il “ricorso per l’annullamento previa sospensione cautelare degli effetti” del decreto n. 528 del 25 maggio scorso a firma del dirigente del Dipartimento acqua e rifiuti dell’Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità, decreto con il quale è stata rilasciata l’autorizzazione integrata ambientale a favore della società di Chiaramonte Gulfi per la costruzione di un impianto per la produzione di biogas alimentato dalla frazione organica dei rifiuti.
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A cosa punta. Il ricorso punta all’annullamento, previa sospensione cautelare degli effetti, anche del parere del Dipartimento urbanistica dell’Assessorato regionale territorio e ambiente che ha ritenuto che il progetto non dovesse essere sottoposto a valutazione ambientale strategica, del parere favorevole dell’Arpa di Siracusa sul Piano di monitoraggio e controllo e infine del parere favorevole al progetto con condizioni e prescrizioni espresso dal Libero consorzio comunale di Siracusa.
L’impianto. L’impianto – che dovrebbe sorgere in contrada Bonvicino, su un’area di quasi 64 mila metri quadrati in territorio di Lentini, di fronte alla discarica di Grotte San Giorgio – è stato autorizzato dalla Regione nonostante il parere contrario espresso in conferenza dei servizi dal Comune di Lentini e persino dal Dipartimento urbanistica dell’Assessorato regionale territorio e ambiente. Oltre all’impianto di biogas, che avrebbe una capacità di trattamento annuo di 31mila tonnellate di frazione organica di rifiuti solidi urbani, il progetto del “Polo produttivo sviluppo sostenibile” prevede anche la realizzazione di un comparto agricolo per la coltivazione in serra di micro-alghe.
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Il timore di possibili danni ambientali. L’obiettivo dell’amministrazione comunale, pienamente condiviso dal Coordinamento per il territorio, è ottenere l’annullamento dell’Aia per tutelare il territorio da possibili danni ambientali. Il Coordinamento, che da settimane chiedeva l’impugnazione del provvedimento regionale, parla di «grave inquinamento di contrada Bonvicino, dove già ricade parte della discarica della Sicula Trasporti della famiglia Leonardi» e di territorio «ampiamente compromesso sotto il profilo ambientale e delle patologie collegate a impianti di lavorazione di rifiuti».
La variante urbanistica. Secondo l’amministrazione comunale ricorrente l’autorizzazione integrata ambientale è stata rilasciata in variante allo strumento urbanistico, che destina l’area oggetto dell’intervento a verde agricolo. Questo nonostante il Comune di Lentini quanto il Dipartimento urbanistica dell’Assessorato regionale territorio e ambiente abbiano espresso un parere contrario e adeguatamente motivato. L’ordinamento degli enti locali e la legge regionale 71 del 1978, infatti, attribuiscono esplicitamente al consiglio comunale l’adozione dei piani territoriali e urbanistici, in conformità con i principi costituzionali nazionali e comunitari di sussidiarietà verticale e di prossimità che attribuiscono all’organo più vicino al cittadino il potere decisionale.
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