Elezione accompagnata dalle polemiche per il recente flash mob “Lentini pensa verde”, giudicato da alcuni “inopportuno” e “propagandistico”. A Carlentini e Francofonte eletti Nuccio Carnazzo e Francesco La Rocca.
I tre congressi. Nel triangolo più a nord della provincia di Siracusa il Pd riparte da Italo Giordano, Nuccio Carnazzo e Francesco La Rocca, archeologo il primo, medici gli altri due, eletti ieri rispettivamente segretari dei circoli di Lentini, Carlentini e Francofonte. In tutti e tre i casi si è trattato di elezioni frutto di mozioni unitarie – ovvero una sola candidatura per la segreteria, sintesi ed espressione di entrambe le aree che si richiamavano ai due concorrenti in campo per la guida del partito a livello provinciale, ossia Salvo Adorno e Giovanni Giuca – seppure fosse chiara la “provenienza” dei tre neo eletti. Giordano e Carnazzo facevano riferimento infatti alla componente Giuca, La Rocca a quella del neo segretario provinciale Adorno.
Giordano: «Serve una nuova visione». A Lentini, dopo anni di silenzio, il Pd punta dunque su un volto politicamente nuovo ma conosciutissimo per l’impegno sul fronte culturale, quello di Italo Giordano, archeologo e guida turistica «Da più di un decennio – dice da neo eletto segretario del Pd lentinese – mi impegno per il territorio e per la divulgazione delle sue potenzialità. E questo impegno non ha mai avuto alcun distintivo politico se non il rispetto che nutro verso questa città. Ma al territorio serve una nuova visione e un nuovo approccio, anche politico, rivolto all’ascolto delle istanze della gente, molto lontana da inutili polemiche. La mia scelta di aderire al Pd nasce proprio dalla condivisione di determinate idee legate all’ambiente, alla cultura, all’economia. Adoperarsi per il ricongiungimento della comunità col territorio è una necessità improrogabile. Su questo mi batterò non solo a livello locale. Il nostro territorio ha tante criticità, ma è anche ricco di risorse che devono essere opportunamente valorizzate».
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Le polemiche sul recente flash mob. Dichiarazioni, quelle di Giordano, che arrivano nella tarda serata di domenica, a congresso chiuso. Molto probabilmente anche in risposta a polemiche, perplessità e insinuazioni che, soprattutto sui social, hanno accompagnato la notizia della sua elezione a segretario cittadino del Pd, guarda caso a pochissimi giorni di distanza dal flash mob “Lentini pensa verde” organizzato dallo stesso Giordano per manifestare contro i progetti di sfruttamento del territorio e di trasformazione in discarica. Non una semplice coincidenza per molti, che ora parlano del flash mob come di una iniziativa strumentale, inopportuna e propagandistica in vista del congresso cittadino del Pd che si sarebbe svolto di lì a poco.
I sassolini di Bosco. Nella polemica tra chi condanna e chi assolve Giordano si inserisce addirittura lo stesso sindaco Saverio Bosco che nell’apprezzare la scelta fatta dal congresso – «quando un partito discute e sceglie democraticamente i propri dirigenti è sempre un fatto positivo», dice – condanna «chi pensa che Italo, o qualcuno per lui, abbia strumentalizzato l’occasione del flash mob per fini politici». Ma Bosco ne approfitta per togliere qualche sassolino dalla scarpa. «Che Italo qualche giorno fa abbia partecipato, come molti altri, al flash mob contro la discarica – scrive – non può pregiudicare la sua scelta di aderire al Pd, anzi potrebbe caratterizzare il suo ruolo iniziando proprio dal tema ambientale da un punto di vista più politico e meno “movimentista”, cominciando a prendere le distanze da chi nel 2009 ha voluto l’ampliamento della discarica di Grotte San Giorgio e negli anni non ha fatto incassare un euro al Comune, che sono poi gli stessi che lo hanno votato. Sarebbe un ottimo segnale, specialmente per chi ancora non capisce come una manifestazione contro la discarica si possa fare assieme a chi quella discarica di fatto ha contribuito a farla diventare il mostro che è oggi. Certo – prosegue Bosco – se Italo avesse promosso l’iniziativa “Lentini pensa verde” da segretario del Pd si sarebbero ritrovati in piazza quattro gatti con ramoscello e megafono, ma questo non vuol dire che ogni volta che qualcuno partecipa a un evento pubblico lo stia facendo per tornaconto elettorale, almeno credo. Oggi avrebbe anche l’occasione per scusarsi delle parole che utilizzò quando giudicò negativamente la scelta dell’amministrazione di dare ai ristoratori della piazza la possibilità di sfruttare lo spazio pubblico per posizionare i tavolini, specialmente alla luce della bella atmosfera che ormai si respira la sera in piazza. E per ricordare che il suo Pd negli anni scorsi utilizzava la piazza come campo di calcio. Auguro buon lavoro al nuovo segretario del Pd. Quel partito – conclude – ha bisogno di persone nuove, autonome e libere, solo così potrà arricchire il panorama politico locale e far dimenticare quanti danni ha arrecato alla nostra città in decenni di governo. Italo Giordano dimostri di essere autonomo e non eterodiretto, scelga se iniziare il suo mandato con un ramoscello d’ulivo o con la “foglia di fico”, scelga di rinnegare le logiche “parassitarie” che hanno caratterizzato il Pd di Lentini. Il compito che lo aspetta non sarà semplice, gestire il partito fino alle elezioni del 2021».
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Neapolis: «Si smetta di strumentalizzare il nostro impegno». Nello scontro precipita l’associazione culturale Neapolis che definisce «di cattivo gusto lo spettacolo a cui abbiamo assistito sui social» e «irrispettosi i tentativi di delegittimazione di coloro che da anni si impegnano nel sociale». «Si smetta – scrivono direttivo e assemblea dei soci di Neapolis – di provare a strumentalizzare il nostro impegno». «Il flash mob “Lentini pensa verde” – si legge in una nota – è una iniziativa nata dal basso che ha visto coinvolti liberi cittadini, associazioni culturali, comitati civici. Non ha avuto colori politici e infatti non sono stati messi loghi in locandina. Tutti abbiamo il diritto-dovere di avere una posizione politica e infatti Neapolis significa “nuova città”, il suo abitante è un cittadino consapevole e impegnato nella vita sociale, economica e culturale. Se Italo Giordano, che da anni si spende per questo territorio da libero cittadino, da ambientalista e archeologo, non facendo parte di alcuna associazione culturale lentinese, ha deciso adesso di continuare il suo impegno anche all’interno di un partito non possiamo che rinnovargli la stima e augurargli buon lavoro. Auspichiamo – conclude la nota di Neapolis – che tutte le forze politiche locali si concentrino su proposte serie, su contenuti e soluzioni ai tanti problemi del territorio per risollevarne le sorti, invece di utilizzare i più rudimentali e anacronistici strumenti di denigrazione tipici della vecchia politica e prestarsi a chiacchiere da bar che di utile e interessante hanno ben poco».
«Esperimento coraggioso». Di «esperimento coraggioso» parla Enzo Pupillo, dirigente provinciale del Pd e a quanto pare maggiore sponsor della segreteria Giordano. «Un esperimento coraggioso – dice – che non è solo quello del ricambio generazionale, ma è sopratutto quello di una trasformazione genetica. La politica oggi ha un senso solo se è di prossimità. Meno liturgie, riti, procedure e più idee, contenuti, soluzioni. Meno stanze chiuse e corridoi e più piazze, territorio e contatti umani. In fondo il nostro vero partito è la comunità nella quale viviamo».
La Rocca a Francofonte. A Francofonte a succedere al segretario uscente Pino Casella – «che in questi anni non ha mai lesinato l’impegno nella direzione del partito», dice il neo eletto – è Francesco La Rocca, dirigente medico dell’Asp di Siracusa, già consigliere comunale nell’amministrazione Palermo e negli ultimi due anni anche assessore, componente uscente dell’ultimo direttivo provinciale del partito. La Rocca auspica un «partito aperto, inclusivo e plurale, un gruppo dirigente con una visione unitaria pur nel rispetto di tutte le sensibilità e sempre disponibile al dialogo e al confronto, un partito propositivo con l’amministrazione comunale, attivo nei rapporti con le associazioni di categoria, i sindacati, i circoli civici, vicino ai giovani, più moderno nel linguaggio e meno burocratizzato». «Un pensiero particolare – commenta da neo segretario – va a un mio caro amico che non è più tra noi e che più di tutti mi ha dato gli stimoli e i consigli per non mollare e sostenere sempre l’idea di buona politica: Turi Raiti».
Carnazzo a Carlentini. A Carlentini, infine, il Pd ha scelto l’uomo che da sempre è l’immagine stessa della sinistra locale, Nuccio Carnazzo, medico, più volte consigliere comunale, amministratore e segretario della sezione locale. Una scelta che guarda all’esperienza per ricostruire un partito ormai in ombra da troppo tempo.
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