Il mistero del cartello “chiuso causa emergenza Covid”. L’incertezza sul numero effettivo dei contagiati tra il personale sanitario della chirurgia. La sospensione dell’attività non di urgenza. La richiesta di un confronto del Comitato unitario per la sanità pubblica.
Il mistero del cartello “chiuso causa emergenza Covid”. Preoccupa sempre di più il focolaio di Covid-19 registrato nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Lentini, che un avviso in formato A4 apparso “misteriosamente” ieri pomeriggio sulla porta del varco principale dava per “chiuso causa emergenza Covid”. Un avviso immediatamente postato sui social che ha finito in brevissimo tempo per dare la stura a timori e contestazioni. I primi ispirati dalla vaghezza sul numero effettivo dei contagiati e dalle informazioni sulle misure adottate per circoscrivere il focolaio. Le seconde dettate dalla presunta chiusura dell’ospedale senza una preventiva e adeguata informazione. Chiusura che la direzione medica del presidio ospedaliero si è però affrettata a smentire in serata, puntualizzando di avere «avviato una indagine interna per scoprire l’autore» del cartello affisso all’ingresso dell’ospedale ma annunciando la «sospensione temporanea dell’attività chirurgica» a causa dell’accertamento di «cinque casi di positività al Covid 19», tra medici e infermieri, all’interno del reparto diretto da Giovanni Trombatore.
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I chiarimenti dell’Asp. «Il personale risultato positivo – si era affrettata ieri sera a chiarire una nota diffusa dall’ufficio stampa dell’Asp intorno alle 20.30 – è stato posto in isolamento domiciliare, sotto il controllo dei medici del territorio. Gli ambienti interessati sono stati tutti sottoposti a sanificazione ed è in corso il tracciamento dei contatti. A titolo cautelativo è stata temporaneamente sospesa l’attività in elezione (ovvero gli interventi non di urgenza, ndr), mentre l’attività in urgenza continua a essere garantita nel pieno rispetto della sicurezza sia degli utenti che del personale dipendente». Temporaneamente sospesa – comunicava inoltre la nota stampa dell’Asp – anche l’attività degli sportelli Cup situati all’interno del presidio ospedaliero, mentre rimangono operativi nella sede di piazza Aldo Moro.
L’incertezza sul numero effettivo dei contagiati. Ma è l’effettivo numero dei contagiati che alimenterebbe le maggiori preoccupazioni tra l’opinione pubblica e gli assidui frequentatori dei confronti e degli scontri social. L’Asp parla di «cinque casi di positività al Covid 19», ma alcuni non escluderebbero l’ipotesi che il numero possa essere anche maggiore. Il sindaco di Lentini Saverio Bosco, in un post pubblicato ieri sera sul suo profilo social poco prima della diffusione della nota stampa dell’Asp, riferisce di «quattro casi accertati di Covid-19 all’ospedale di Lentini, tutti operatori sanitari, medici o infermieri, e nessun paziente» e informa che «la direzione sanitaria aziendale ha ritenuto di dover sospendere momentaneamente i ricoveri presso le unità operative». Precisa anche che «gli operatori positivi al Covid sono già in isolamento nelle rispettive città di residenza» e che «nessun operatore è residente a Lentini».
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Le rassicurazioni del sindaco di Carlentini. Sarebbero residenti a Carlentini, invece, alcuni degli operatori sanitari dell’ospedale risultati positivi al Covid. A confermarlo è lo stesso sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio, che in un video messaggio postato oggi sulla propria pagina social e su quella del Comune prova a tranquillizzare la popolazione chiarendo che sono «tre i nuclei familiari contagiati, senza complicazioni dello stato di salute, in isolamento e sotto il costante controllo delle autorità sanitarie» e facendo appello a comportamenti corretti, ovvero «usare la mascherina, lavare spesso le mani, mantenere distanza interpersonale di almeno un metro, evitare ogni tipo di assembramento e utilizzare l’app Immuni».
La richiesta di un confronto del Comitato unitario per la sanità pubblica. Sulla vicenda è prontamente intervenuto il Comitato unitario per la sanità pubblica, che questa mattina ha inviato al direttore generale dell’Asp, all’assessore regionale della salute e al ministro della salute una comunicazione nella quale torna a richiamare la necessità di un confronto serrato sulle questioni della sanità nella zona di Lentini, ovvero sul potenziamento delle strutture sanitarie, sull’adeguamento delle piante organiche, sulle dotazioni tecnologiche tra ospedale e distretto. Secondo il Comitato unitario per la sanità pubblico – che sottolinea la necessità di un «approfondito accertamento delle cause di quanto accaduto» e di una «corretta e tempestiva informazione ai cittadini» – un confronto ancora più urgente «considerato che a seguito del focolaio di Covid-19 si rischia la sospensione parziale o totale dell’attività sanitaria».
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