Le due inchieste che hanno investito Lentini. Le possibili ripercussioni e le reazioni. Chiesta una seduta urgente e straordinaria del consiglio comunale.
“Gold Trash” e “Mazzetta Sicula”. Due facce di una stessa medaglia. Un vero e proprio terremoto che, con le sue due scosse maggiori a distanza di poche ore l’una dall’altra, ha travolto il fragilissimo e spesso torbido sistema dei rifiuti. Le due inchieste della magistratura, nel cui mirino sono finite, per differenti ipotesi di reato, le imprese delle famiglie Quercioli Dessena e Leonardi – la prima titolare della Igm, azienda che ha gestito per decenni il servizio di igiene urbana a Siracusa e che da un anno e mezzo è affidataria dell’appalto anche a Lentini; la seconda proprietaria della più grande discarica della Sicilia, un gigantesco inghiottitoio di rifiuti in territorio di Lentini ma a disposizione di 240 comuni siciliani – hanno, sia pure indirettamente, investito Lentini.
Il servizio di igiene urbana e la discarica. Nel primo caso perché, come detto, la Igm – adesso sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta – gestisce dal gennaio del 2019 il servizio di igiene urbana. Nel secondo perché la discarica di Grotte San Giorgio, una vera e propria miniera d’oro per i Leonardi, ma anche la preoccupazione maggiore per gli abitanti e gli agguerriti comitati civici, che da anni parlano di “devastazione del territorio” e di “danni alla salute e all’economia”, sorge proprio in territorio di Lentini e rischia di inghiottire ancora decine di ettari di terreno.
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La reazione del Coordinamento per il territorio. L’inchiesta – associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione continuata, rivelazione di segreto d’ufficio e concorso esterno in associazione mafiosa, le ipotesi di reato che sono state formulate dagli inquirenti e che hanno portato all’emissione di nove misure cautelari (di cui cinque arresti: due in carcere e tre ai domiciliari) nei confronti di altrettante persone, tra le quali risulta, come principale indagato, il 57enne Antonino Leonardi, amministratore di fatto della Sicula Trasporti – fa gioire il Coordinamento per il territorio.
Impianto di biogas, una nuova “aggressione”. Proprio in queste ultime ore, nel denunciare una nuova “aggressione”, ovvero l’autorizzazione rilasciata dalla Regione a una società di Chiaramonte Gulfi, la Vittoria Energia, per la costruzione in contrada Bonvicino, di fronte alla mega discarica, di un impianto per la produzione di biogas alimentato dalla frazione organica dei rifiuti, il Coordinamento ha fatto appello alla mobilitazione generale della comunità e invitato l’amministrazione comunale, contraria all’impianto, a «ricorrere in tutte le forme e le sedi possibili contro il progetto della società ragusana».
Serve battaglia comune. A intraprendere una battaglia comune per dire no anche ai nuovi progetti della Sicula Trasporti, quello per l’ampliamento della discarica – il quarto, che porterebbe la capienza complessiva a quasi nove milioni di metri cubi di rifiuti, il doppio della disponibilità attuale – e quello per la costruzione di un “termovalorizzatore mediante gassificazione” in contrada Coda Volpe, che riceverebbe 480 tonnellate di rifiuti al giorno e sorgerebbe accanto agli impianti già esistenti, in territorio di Catania ma al limite del confine con quello di Lentini.
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L’ex sindaco. Progetti rispetto ai quali l’amministrazione comunale ha già manifestato la propria contrarietà. Ma c’è chi, come l’ex sindaco Nello Neri, si chiede: «Davvero si può pensare che indecenti ampliamenti delle discariche rispondessero a un oggettivo e disinteressato interesse pubblico quando le relative pratiche erano corredate da una sfilza di pareri (forse fintamente) contrari e venivano approvati con disinvolti decreti dirigenziali da funzionari che proprio per questo sono finiti in galera e, nonostante ciò, gli ampliamenti realizzati?». «In fondo anche questo governo regionale non è stato ostile ai signori delle discariche, esattamente come quelli che lo hanno preceduto», sottolinea Neri. «È arrivato il momento – dice – di chiarire le responsabilità, anche politiche, e di far emergere la possibilità per Lentini di affrancarsi da chi l’ha sottomessa e avvilita con pratiche illecite e grazie a complicità evidenti».
M5s e Lega: urge consiglio comunale. E come il M5s anche il commissario per Lentini e Carlentini della Lega Sicilia Salvini, Enzo Nicastro, sollecita la convocazione straordinaria di una seduta aperta di consiglio comunale per un confronto sui risvolti locali delle due inchieste.
Fermare lo scempio. Fermare lo scempio invoca il capogruppo consiliare di maggioranza Salvatore Caracciolo. «Che il settore dei rifiuti in Sicilia emanasse un “olezzo” disgustoso non certamente legato soltanto alla “munnizza” – sottolinea – era cosa conosciuta. Che il nostro territorio sia stato martoriato da continue imposizioni di ampliamenti della discarica, che andavano contro qualunque logica e contro qualunque volontà sia del territorio che della politica è cosa altrettanto conosciuta. Spero che il presidente Musumeci e le forze che governano la regione siano in grado di fermare lo scempio e lo stupro che si sta perpetrando nei confronti della nostra città bloccando l’ennesima richiesta di ampliamento».
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