Gestione numero unico, distribuzione buoni alimentari, assistenza socio sanitaria, supporto allo screening cittadino, comunicazioni alla cittadinanza, i compiti principali. Via alle istanze per i buoni spesa.
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Task force per l’emergenza Covid. Una task force per la gestione dell’emergenza sanitaria e socio-economica da Covid-19. L’ha istituita l’amministrazione comunale con un duplice obiettivo: provare a rispondere con immediatezza ai bisogni della popolazione e mettere in campo un’azione amministrativa rapida ed efficace attraverso la creazione di un servizio che funga da raccordo tra Comune, autorità sanitarie e cittadini, operativo da lunedì a domenica dalle 9 alle 14. L’attivazione di un numero unico per l’emergenza (095 900553), la distribuzione dei buoni alimentari, l’assistenza socio sanitaria, il supporto allo screening cittadino, le comunicazioni alla cittadinanza: questi i compiti principali della struttura, formata da personale e funzionari di diversi settori comunali, ovvero servizi sociali, servizi tecnici ed ecologia, Protezione civile e commercio, servizi finanziari e ufficio staff del sindaco. Il coordinamento della task force, operativa fino al prossimo giugno qualora dovesse perdurare fino a quella data la dichiarazione dello stato di emergenza, è stato affidato al responsabile del settore Protezione civile.
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Buoni spesa, via alle istanze. Assegnataria di un contributo di 219 mila euro nell’ambito del decreto Ristori Ter per l’erogazione di buoni spesa ai cittadini in stato di bisogno, l’amministrazione comunale ha già aperto i termini per la presentazione delle istanze fino a esaurimento dei fondi. Possono presentare la richiesta coloro che non percepiscono alcun reddito o un reddito insufficiente. Per ogni nucleo familiare l’istanza può essere presentata ovviamente da un solo componente. L’importo del buono spesa terrà conto della composizione del nucleo familiare (100 euro per una persona, 200 euro per 2, 300 euro per 3, 400 euro per 4, 500 euro per 5) incrementato di 50 euro per ogni minore presente. I buoni, ciascuno del valore di 10 euro, potranno essere spesi negli esercizi commerciali di generi alimentari e prodotti di prima necessità inseriti in un elenco in via di composizione, per far parte del quale i titolari dovranno presentare una manifestazione d’interesse. Dell’elenco potranno far parte supermercati, minimarket, botteghe alimentari, salumerie, pizzerie d’asporto, girarrosto, panetterie, macellerie, pescherie, rivendite di frutta e verdura, gastronomia, caffè, surgelati, negozi alimentari per animali, rivendite di combustibili per uso domestico, farmacie e parafarmacie.
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