La Camera del Lavoro rilancia la necessità del potenziamento della medicina territoriale. Chiesta una verifica delle condizioni di vita degli anziani nelle residenze sanitarie assistenziali e nelle case di cura.
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Non è uno scampato pericolo». «Il positivo passaggio della Sicilia da zona rossa a zona arancione non significa “scampato pericolo” perché il numero dei contagiati nella nostra zona rimane da allerta così come le vittime che tanto dolore stanno producendo alle famiglie colpite». Lo afferma in una nota Paolo Censabella a nome dell’esecutivo della Camera del Lavoro di Lentini. «Per questo motivo – prosegue l’esponente della Cgil – rinnoviamo l’appello che prevenire è meglio che curare, applicando le norme sanitarie dettate a salvaguardia della salute nostra e dei nostri familiari, a cominciare da una urgente verifica delle condizioni di vita dei nostri anziani nelle residenze sanitarie assistenziali e nelle case di cura. Con la stessa determinazione e umiltà di sempre, continuiamo a chiedere alle autorità sanitarie a tutti i livelli di fare quanto in loro potere per sconfiggere la pandemia proseguendo, in primo luogo, nell’attività di screening delle categorie esposte per evitare che singoli casi possano essere veicolo di ulteriore contagio».
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Potenziamento della medicina territoriale. Censabella torna sul tema del potenziamento della medicina territoriale. «Occorre – sottolinea – una efficiente organizzazione della medicina territoriale, con tutti gli operatori sanitari “vaccinatori” disponibili, in aggiunta a quelli ospedalieri, per una capillare campagna di vaccinazione utile a raggiungere nel più breve tempo possibile il più alto tasso di immunizzazione, indispensabile per la ricostruzione economica e sociale delle nostre comunità».
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