Ascoltati questa mattina a Catania il sindaco Saverio Bosco, gli amministratori giudiziari di Sicula Trasporti, Maria Adagio del Coordinamento per il territorio e Francesco Ruggero dell’Associazione Beni Comuni Bonvicino.
Le audizioni in Antimafia. Oltre al sindaco di Lentini Saverio Bosco e agli amministratori giudiziari della Sicula Trasporti, Salvatore Belfiore, Salvatore Virgillito e Pasquale Maria Castorina nominati dal giudice Stefano Montoneri, la Commissione regionale antimafia presieduta da Claudio Fava ha sentito questa mattina nelle audizioni sulla situazione della discarica della famiglia Leonardi, svoltesi nella sede catanese dell’Ars a Palazzo Minoriti, anche Maria Adagio in rappresentanza del Coordinamento per il territorio No Discarica Armicci-Bonvicino, e Francesco Ruggero dell’Associazione Beni Comuni Bonvicino.
«Si faccia luce su tutti gli attori politici regionali, provinciali e locali». «Il Coordinamento – si legge in una nota diffusa al termine delle audizioni dell’Antimafia – auspica che in merito all’inchiesta Mazzetta Sicula si riesca a far luce su tutti gli attori politici regionali, provinciali e locali, sul funzionamento dell’Assessorato regionale al territorio e dell’Assessorato all’energia e ai servizi di pubblica utilità (Dipartimento acqua e rifiuti). Insomma su tutto il personale politico e non che negli ultimi venti anni, fin troppo facilmente, ha concesso pareri positivi in sede di conferenza dei servizi e autorizzazioni integrate ambientali».
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«C’è una strategia politica dietro il ciclo dei rifiuti». «Non è possibile pensare – si legge ancora – che non ci sia stata una strategia politica ben precisa dietro le scelte che hanno prodotto e che continuano a produrre le condizioni di una perenne emergenza. Condizioni di cui hanno potuto godere gli imprenditori che costituiscono i monopoli provinciali e l’oligopolio regionale della gestione dell’intera filiera dei rifiuti. E tutto ciò a scapito delle comunità, che continuano a pagare nella migliore delle ipotesi con un continuo stato di disservizio e nella peggiore delle ipotesi, come nel nostro caso, con un aumento esponenziale di malattie legate all’inquinamento. Non c’è infatti ragione alcuna, se non quella di favorire il profitto di pochi, che giustifichi la scelta doppiamente scellerata di lasciare ai privati il monopolio della gestione dei rifiuti e di autorizzare la costruzione di mega-impianti».
«Nonostante l’inchiesta gli iter burocratici continuano senza interruzioni». «È necessario – scrive ancora il Coordinamento per il territorio No Discarica Armicci-Bonvicino – mettere l’accento sul fatto che, nonostante l’inchiesta e l’interesse di procure e testate giornalistiche, i progetti di inquinamento e devastazione non sembrano essersi fermati. Sebbene i Leonardi siano agli arresti e sia stata scoperta e denunciata la criminale gestione della discarica e degli impianti, ci troviamo ancora una volta a opporci agli stessi progetti il cui iter burocratico continua senza interruzioni. Ci troviamo infatti a opporci al progetto di un inceneritore che dovrebbe sorgere in contrada Coda Volpe, in territorio di Catania ma a poche centinaia di metri dal territorio di Lentini, e all’allargamento della discarica di Grotte San Giorgio la cui conferenza dei servizi è stata convocata per il prossimo 7 luglio». Il Coordinamento per il territorio No Discarica Armicci-Bonvicino ha annunciato l’organizzazione di un presidio che si svolgerà a Catania il 3 luglio.
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