Sorpresi dai carabinieri della locale stazione, impegnati in un servizio di controllo del territorio insieme ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia. Recuperata una tonnellata di arance.
Nessuna paura del Coronavirus per i ladri di arance. Cinque sono stati arrestati la scorsa notte dai carabinieri nelle campagne di Lentini, in contrada Xirumi, che lo scorso febbraio, nella notte tra il 9 e il 10, fu teatro, come si ricorderà, del duplice omicidio dei catanesi Massimiliano Nunzio Casella e Vincenzo Agatino Saraniti, di 47 e 19 anni, e del ferimento di Gregorio Signorelli di 36 anni durante un tentativo di furto di arance.
I cinque catanesi finiti in manette. In manette, in flagranza di reato, sono finiti Giovanni Pellegrino di 44 anni, Gaetano Pellegrino di 65, Domenico Sciuto di 32, Gaetano Venuto di 31 e Salvatore Querulo di 64. I cinque, tutti catanesi, sono stati sorpresi in contrada Xirumi a rubare arance mentre dovevano essere a casa nel rispetto delle prescrizioni imposte per il contenimento del contagio da Coronavirus.
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I controlli serrati dei carabinieri. Il gruppetto ha pensato bene di approfittare dell’assenza dei lavoratori rimasti a casa per le stesse disposizioni sanitarie. I carabinieri della stazione di Lentini, che stavano svolgendo insieme ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia un apposito servizio di controllo del territorio, li hanno sorpresi in flagranza di reato e arrestati, riuscendo a recuperare una tonnellata circa di arance già asportate dagli alberi. Gli arrestati sono stati condotti nella casa di reclusione di Noto, cosi come disposto dall’autorità giudiziaria. Nei loro confronti sarà avanzata al questore la proposta di emissione del foglio di via obbligatorio.
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