Il fermo no alla realizzazione della discarica in Contrada Scalpello è stato ribadito dai sindaci di Lentini e di Carlentini, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’architetto Salvatore D’Anna, responsabile del 4° settore Urbanistica del Comune di Lentini e il noto amministrativista, avvocato Gianluca Rossitto.
“Non permetteremo questo ulteriore atto di aggressione al territorio di ‘Leontinioi’, siamo disposti a qualunque azione, anche eclatante. La vocazione del nostro territorio non è quella di raccogliere i rifiuti di tutta la Sicilia”.
Lo hanno affermato all’unisono i sindaci Lo Faro e Stefio, attaccando duramente la Regione per le incongruenze del decreto dell’assessore regionale per il Territorio e l’Ambiente, che esprime il giudizio positivo di compatibilità ambientale per la realizzazione della discarica per rifiuti non pericolosi di proprietà della Gesap srl, attualmente in amministrazione controllata per le note vicende che hanno coinvolto il gruppo Leonardi.
Il giudizio positivo è stato espresso nonostante il parere negativo dei due comuni.
Il sindaco di Lentini Rosario Lo Faro ha ricostruito i passaggi dell’iter che ha portato al decreto assessoriale di fine settembre scorso.
Ha sottolineato come un precedente parere dello stesso assessorato regionale ha ribadito la competenza esclusiva dei comuni nella gestione del territorio, e ha ricordato come il Consiglio comunale di Lentini abbia già bocciato la richiesta di variante urbanistica.
Il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio, comune che con Lentini condivide territorio e destini, ha attaccato il presupposto su cui sembra fondarsi il decreto, che è quello della compromissione ormai irreparabile delle aree ed ha chiesto piuttosto l’avvio delle bonifiche dei terreni compromessi.
L’architetto Salvatore D’Anna ha ricordato come i terreni interessati al procedimento rientrino nel piano di sviluppo turistico dell’area del Biviere, il che li rende del tutto incompatibili con la loro impotizzata destinazione a discarica.
All’avvocato Gianluca Rossitto è toccato evidenziare le numerose contraddizioni del provvedimento della Regione, che contiene ben 26 prescrizioni, alcune delle quali difficilmente superabili da parte dell’azienda.
“Sembra un si che prelude a un no finale”.
Per Rossitto sono numerose ed evidenti le incongruenze e le carenze del provvedimento e non sembra difficile ipotizzare l’accoglimento da parte del Tribunale amministrativo regionale della richiesta di annullamento.
I due sindaci chiederanno a breve un incontro all’assessore regionale Savarino e al presidente della Regione Schifani per chiedere la revoca immediata del decreto contestato.
Nel frattempo sarà presentato il ricorso al Tar.
Lo Faro e Stefio hanno poi dato appuntamento a una prossima assemblea pubblica, aperta ai cittadini dei due comuni convolti, la ’comunità di Leontinoi’ come l’hanno definita, per fare il punto della situazione e lanciare azioni di protesta anche clamorose.
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