“La verità è che se non sarà realmente ripensato il sistema complessivo di produzione e gestione dei rifiuti, se non si finanzierà l’incentivazione a differenziare e se non si opererà affinché differenziare divenga un fatto culturale, rimarrà una pia illusione qualsiasi tipo di soluzione al problema dei rifiuti e la loro gestione rimarrà la grande opportunità di guadagno di affaristi senza scrupoli! discariche e inceneritori, sono sorelle di un medesimo business: chi afferma il contrario o è un ingenuo poco informato o agisce guidato da interessi personali”, a dirlo è il comitato territoriale Antudo di Lentini.
“L’affare dei rifiuti sul nostro territorio non è terminato con la chiusura della discarica di Grotte San Giorgio – Bonvicino, ma si è solo trasformato”, ribadisce il comitato e, secondo il quale, fallito il progetto dell’inceneritore, la Sicula Trasporti punterebbe “sulla gestione dei rifiuti col suo Biostabilizzatore, che tratta la frazione umida proveniente dalla triturazione e vagliatura dei rifiuti urbani indifferenziati, e con l’impianto di TMB di cui 7 mesi fa ha chiesto l’abilitazione”.
“La questione per noi resta la stessa: mobilitarsi, prendere posizione contro la logica delle grandi scale di produzione, delle grandi opere (sia pubbliche che private) non dimensionate sulle reali necessità dei territori in cui ricadono”.
“Altrimenti non riusciremo mai a fermare la ruota dell’emergenza che fa comodo solo ai privati”.
“Occorrono allora scelte coraggiose da mettere nero su bianco nello Statuto comunale”, sottolineano ancora.
“Occorrono un Piano territoriale e un piano regolatore partecipati capaci di interpretare, organizzare e difendere i reali interessi degli abitanti”.
“Fino a quando non saranno definiti collettivamente gli assetti territoriali e pensate le modalità di sviluppo e miglioramento, il nostro territorio resterà, e noi con lui, in balia dell’iniziativa degli affaristi di tutti i tipi”.
“Saranno loro, in base ai loro interessi personali e alle “mode” economiche. a determinare la fisionomia del territorio, a stabilire i suoi caratteri”, evidenziano.
“Vogliamo scelte coraggiose e occorre una visione chiara e regole certe a partire dalle esigenze dei territori, altrimenti le porte agli speculatori resteranno sempre aperte e noi rincorreremo sempre una nuova emergenza”.
“É tempo di scelte coraggiose, è tempo di una visione politica nuova”, concludono dal comitato.