Il “provvedimento autorizzatorio unico regionale” porterebbe la capienza complessiva a quasi nove milioni di metri cubi di rifiuti. Di «gran tempismo» parla il sindaco Bosco. Ma la società dovrà fare chiarezza sulle 33 criticità rilevate dalla commissione tecnica specialistica.
La convocazione è partita sabato 6 giugno. A diramarla Salvatore Di Martino, responsabile del Servizio 1 “Autorizzazioni e valutazioni ambientali” del Dipartimento regionale ambiente. Il 7 luglio, a partire dalle 10, si terrà via Skype la conferenza di servizi sul progetto di ampliamento – il quarto – della mega discarica di Grotte San Giorgio della Sicula Trasporti, finita – come altre aziende di proprietà della famiglia Leonardi – sotto la lente d’ingrandimento della magistratura nell’ambito dell’inchiesta “Mazzetta Sicula” che ha portato all’arresto di cinque persone (due in carcere e tre ai domiciliari) e all’emissione di altre quattro misure cautelari.
Bosco: «Gran tempismo». Non è passata inosservata la singolarità della convocazione a pochissimi giorni dall’operazione della Guardia di finanza. Di «gran tempismo» parla il sindaco Saverio Bosco in un post pubblicato sul suo profilo Facebook. «È arrivato il momento per la Regione di sostenere il nostro no», aggiunge. Lunga la lista degli enti chiamati a partecipare alla conferenza per il rilascio del cosiddetto “Provvedimento autorizzatorio unico regionale”.
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I numeri dell’ampliamento. Nonostante l’amministrazione comunale lentinese abbia già espresso, con una delibera di giunta, la propria ferma contrarietà al progetto, il “Provvedimento autorizzatorio unico regionale” darebbe il via libera all’ampliamento della discarica di Grotte San Giorgio. Su un’area di oltre 262 mila metri quadrati, quasi tutta in territorio di Lentini e destinata a uso agricolo, in parte anche vincolata dal Piano paesaggistico come area di interesse archeologico, verrebbero realizzati altri tre bacini (D, E ed F) per abbancarvi oltre quattro milioni e mezzo di metri cubi di rifiuti (4.551.050 per l’esattezza) e serbatoi di stoccaggio per il percolato prodotto, per una volumetria totale di 900 metri cubi. I tre nuovi bacini porterebbero la capienza complessiva della discarica a quasi nove milioni di metri cubi di immondizia.
Monta il coro dei no. Da settimane monta il coro dei no al quarto ampliamento, progetto per il quale occorrerebbe peraltro una variante al piano regolatore generale. Necessario, dunque, un pronunciamento del consiglio comunale – organo a cui spettano le scelte urbanistiche – che sarà convocato a giorni. Per l’amministrazione comunale, i comitati dei cittadini, le forze sociali e politiche, che parlano di «territorio molto compromesso», la discarica si inserisce «in un già precario contesto ambientale gravato da altre fonti di inquinamento». Il riferimento è alla discarica di contrada Armicci, a sei chilometri da quella di Grotte San Giorgio, ormai esaurita ma non ancora bonificata. E all’impianto di biogas della Vittoria Energia Srl.
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L’impianto di biogas. Sarà realizzato in contrada Bonvicino su un’area di 64 mila metri quadrati in territorio di Lentini. L’impianto, che avrà una capacità di trattamento annuo di 31mila tonnellate di frazione organica dei rifiuti solidi urbani, il 25 maggio ha ottenuto l’autorizzazione integrata ambientale nonostante il parere contrario del Comune e persino del Dipartimento urbanistica dell’Assessorato regionale territorio e ambiente.
Nuove ragioni del no. Non si può pensare – è la posizione dell’amministrazione comunale, che intanto starebbe lavorando per rafforzare il proprio parere contrario anche alla luce delle risultanze dell’inchiesta in ordine alla gestione dei rifiuti – a un nuovo ampliamento della discarica senza tenere conto «dell’elevata concentrazione nel territorio di altre discariche in esercizio o esaurite».
Le criticità rilevate dalla commissione tecnica specialistica. Sul progetto la commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali ha già rilasciato lo scorso 18 marzo un “parere istruttorio intermedio di valutazione d’impatto ambientale” rilevando «numerose e importanti criticità», 33 per la precisione, rispetto alle quali la Sicula Trasporti dovrà esporre in conferenza dei servizi le proprie controdeduzioni.
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