Già avviata, su richiesta della Gesac dei Leonardi, la procedura di valutazione d’impatto ambientale. Coro di no del territorio. La giunta annuncia il proprio parere contrario in conferenza dei servizi. Sabato in programma una visita nell’area individuata per la discarica e già recintata.
Ancora rifiuti. Ancora discariche. Un piano di devastazione del territorio senza freni. Nonostante inchieste giudiziarie e arresti. L’ombra di una nuova discarica aleggia sulla città e sul territorio. Avrebbe una capacità di oltre due milioni di metri cubi di rifiuti e dovrebbe sorgere in contrada Scalpello, su un’area di 21 ettari già recintata (una singolarità che non è certo passata inosservata) in prossimità del lago, praticamente alle porte di Lentini, a una distanza nettamente inferiore rispetto a quella che separa la città dalla mega discarica di Grotte San Giorgio, finita com’è noto sotto i riflettori della magistratura nell’ambito dell’inchiesta “Mazzetta Sicula”.
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Il progetto di una “discarica per rifiuti non pericolosi” è della Gesac Srl, società della famiglia Leonardi, che il 21 maggio scorso ha già presentato al Dipartimento dell’ambiente (Servizio 1 “Autorizzazioni e valutazioni ambientali) dell’Assessorato regionale territorio e ambiente una «istanza di attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale ex art. 23 del decreto legislativo 152/2006 ai fini del rilascio del Provvedimento autorizzatorio unico regionale». Istanza in seguito alla quale, dopo la presentazione della documentazione da parte della Gesac (inizialmente incompleta e integrata il 21 agosto scorso sul portale valutazioni ambientali), il Dipartimento dell’ambiente ha comunicato alla stessa Gesac, alle amministrazioni territoriali interessate e comunque competenti a esprimersi sulla realizzazione del progetto e alla Commissione tecnica specialistica «l’avvio della procedibilità dell’istanza». Comunicazione ovviamente recapitata anche al Comune di Lentini con nota del 25 agosto scorso.
Immediate le reazioni e corale l’opposizione all’ennesimo progetto di discarica nel territorio di Lentini, proprio quando sembrava che l’inchiesta giudiziaria avesse fatto sperare in un cambiamento di rotta nella gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia. L’amministrazione comunale ha subito annunciato che esprimerà in conferenza dei servizi, come già per il progetto di ampliamento della discarica di Grotte San Giorgio, parere contrario. «La giunta che io rappresento – ha scritto il sindaco Saverio Bosco in un post sui social – è, è stata e sarà sempre contraria ad ampliamenti di vecchie discariche e a realizzazioni di nuove sul nostro territorio».
La polemica tra il sindaco Bosco e il segretario del Pd Giordano. Ma con il post Bosco coglie l’occasione per replicare al segretario locale del Pd, Italo Giordano, che poco prima, in un suo post, aveva scritto: «Qualche rappresentante amministrativo “è d’accordo” con Leonardi ma dà a vedere che non lo è. Rompicoglioni si nasce, non lo si diventa all’occasione, soprattutto a ridosso della campagna elettorale». «Al netto del fatto che l’unica giunta d’accordo alla realizzazione dell’ampliamento di una discarica (Grotte San Giorgio) negli anni è stata proprio la giunta del Pd, partito che lui oggi rappresenta – rintuzza Bosco – potrebbe essere più chiaro magari citando a quale atto si riferisce o a quale rappresentante amministrativo? Chi fa politica, specialmente chi rappresenta un partito importante come il Pd, ha il dovere di essere chiaro, non giocare con le parole come un hater qualsiasi. Attendo risposte, il tempo dei post isterici è finito, sarebbe ora che il Pd cominciasse a sostenere un dibattito, piuttosto che produrre provocazioni non all’altezza del compito che questo partito si prefigge su scala locale, regionale e nazionale».
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Numerosi i commenti e le reazioni sui social. «Vivo a Lentini, città dove sono stato eletto consigliere comunale per la prima volta nel 2016 – scrive il capogruppo di maggioranza Salvatore Caracciolo – città dove ho trovato la Sicula Trasporti che gestiva la discarica più grande di tutta la Sicilia, città dove nel 2009 l’amministrazione comunale dell’epoca concedeva il primo ampliamento alla più grande discarica della Sicilia gestita sempre dalla Sicula Trasporti , città dove chi nel 2009 concedeva l’ampliamento oggi, con aspetto candido e sguardo innocente, si batte il petto e si oppone con fermezza contro le discariche che “dai piani alti” vogliono fare nascere nella nostra città. Mi opporrò sempre, come istituzione e come cittadino, a qualsiasi tentativo di stupro del territorio che ha come obiettivo la sua trasformazione in “pattumiera” della Sicilia. Ma non permetterò mai e poi mai a chi si è permesso di stuprare il nostro territorio e di calpestarlo in ogni dove di ergersi come soluzione di un problema che loro stessi hanno creato». Per Enzo Pupillo, componente della direzione regionale del Partito democratico, «è come se non fosse accaduto nulla, se non avessimo già sul territorio abbastanza discariche e ci fossero ancora riserve illimitate di lacrime da spargere». «Penso – afferma Pupillo – che dobbiamo avere tutti un solo partito: quello della salute della nostra comunità e del futuro dei nostri figli».
Marchese: «La città non si divida ma si unisca». Sulla vicenda interviene anche il vicepresidente del consiglio comunale e capogruppo del movimento Ora, Davide Marchese. «In una battaglia comune per un interesse comune – scrive – ci si unisce e non ci si divide. Solo a Lentini accade che un popolo, ad opera di alcuni, venga diviso. Amministrazione comunale, maggioranza e opposizione, cittadini e associazioni del territorio devono viaggiare all’unisono. Solo uniti si vince, chi tenta di dividere non fa l’interesse di Lentini e dei suoi cittadini. No a qualsiasi nuova discarica, no a qualsiasi ampliamento di precedenti discariche. Non c’è colore politico, non ci sono personalismi, c’è un unico vero interesse, la tutela del territorio e della salute pubblica».
Intanto, per sabato 5 settembre, alle 9,30, è stata organizzata da un comitato spontaneo di cittadini capeggiato dall’ex parlamentare Luigi Boggio una visita guidata nell’area di contrada Scalpello dove dovrebbe sorgere la discarica.
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A parte la dichiarazione del sindaco di Lentini, sarebbe opportuno sapere quale posizione hanno i sindaci non solo di Carlentini e Francofonte, ma anche dei Comuni di Scordia e di Militello V.C., visto che non sono poi così lontani dal luogo della costruenda discarica. Certo che, dopo aver fatto uscire un’impresa in odore di mafia dalla porta, permettere alla stessa impresa di farla entrare dalla finestra, sarebbe sicuramente una sconfitta dolorosa per i cittadini e per il territorio. Quindi bisogna restare in allerta e, se del caso, diffidare il presidente della regione siciliana a non rilasciare autorizzazioni alla costruzione della nuova discarica. Da qualche tempo vengono rilasciate dall’assessorato regionale all’ambiente troppo autorizzazioni ad aziende private per la realizzazione di presunti impianti green, che non tengono conto delle peculiarità del territorio, dietro il profilo della vocazione produttiva, e delle caretteristiche ambientali, paesaggistiche, storico-archeologico, ma soprattutto che non hanno rispetto per il microclima e non hanno attenzione alle criticità, che emergono riguardo alla tutela della flora e fauna locale. Il negativo impatto degli impianti tecnologici, quando non compatibili con l’ecosistema, procura notevoli danni agli insediamenti idrici, faunistici ed entomologici e non possono essere sottovalutate, o peggio ancora raggirate con volontà politica, le conseguenze sulla salubrità dell’ambiente e sulla salute dell’uomo. La tutela della natura, in tutta la sua consistenza ed accessibilitá, non è una merce da scambiare coi profitti delle imprese private, per le quali è più importante lo sfruttamento indiscriminato del territorio. Non bisogna abbassare la guardia senza riserve.